Nel dicembre appena passato è stato ufficialmente inaugurato il nuovo Polo per la diagnosi e la cura delle patologie oncologiche oculari presso l’Istituto Nazionale dei Tumori (INT), portando la struttura milanese ai livelli di istituti internazionali inglesi e statunitensi, ma non solo, nell’attenzione data al tumore oculare. Si tratta infatti di una patologia oncologica che richiede un altissimo grado di specializzazione oculistica per poter essere curata nel migliore dei modi. Il Polo è parte di un progetto regionale che vede la collaborazione tra l’INT, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica e l’ASST FBF Sacco. Il Servizio di Oncologia Oculare realizzato in INT è inoltre espressione della collaborazione tra pubblico e privato, dato che la sua realizzazione è stata resa possibile dalla partecipazione di una cordata di varie Onlus, guidata dall’Associazione Bianca Garavaglia con la partecipazione di Vittoria Onlus, Amici di Lollo Onlus, Con Lorenzo Per Mano Onlus, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Associazione per l’Assistenza dei Giovani e degli Anziani e NCG Medical. Il Polo si occupa dei tumori oculari primitivi e secondari, nonché delle complicanze oculari nel paziente oncologico, sia adulto che pediatrico. Giovanni Apolone, direttore Scientifico INT, ha ricordato: «il melanoma oculare e il retinoblastoma, i tumori intraoculari più frequenti, sono tumori rari che colpiscono rispettivamente sei persone ogni milione di abitanti l’anno e un bambino ogni 15 mila nati. Queste patologie hanno sicuramente bisogno di una competenza specialistica oculistica, ma nel contesto di un percorso di diagnosi e cura gestito da un centro con specifiche competenze oncologiche, che sia anche in grado di offrire al paziente le migliori chance di partecipare a progetti di ricerca».
L’innovazione proposta in INT è proprio quella di inserire fin dall’inizio il paziente con tumore oculare all’interno di un percorso di cura oncologico, gestito da un team multidisciplinare con una forte vocazione traslazionale. All’interno del polo, quindi, opereranno persone specializzate, capaci di considerare anche gli aspetti molecolari del tumore, fondamentali per individuare il rischio individuale di sviluppare metastasi e poter offrire un follow-up personalizzato e l’accesso a programmi terapeutici sperimentali ai pazienti che ne avessero necessità. Ricorda Martina Angi, Responsabile del Servizio di Oncologia Oculare dell’INT: «tutto questo si può fare solo conoscendo le caratteristiche cliniche, istopatologiche e molecolari di un melanoma oculare».
Inoltre individuare il tipo di mutazione che ha indotto lo sviluppo del tumore consente, in molti casi, di scegliere terapie più mirate, con farmaci intelligenti. Altro aspetto che non mancherà nel nuovo Polo è la specializzazione pediatrica: quando è un bambino a sviluppare un tumore intraoculare, accanto all’oncologo e all’oculista è fondamentale che ci sia anche il pediatra e, in caso di interventi, anestesisti esperti di bambini. Insomma, il Polo avrà un’attenzione anche in questo senso. Infine in questa struttura si potrà beneficiare di due tipologie di radioterapia molto specialistiche: la brachiterapia, particolarmente adatta all’occhio perché è ad alta intensità, e quindi in grado di agire sul tumore, ma a bassa penetranza, e dell’adroterapia con protoni, effettuata in collaborazione con il CNAO di Pavia, che premette di colpire selettivamente un bersaglio molto preciso, risparmiando i tessuti circostanti. Una terapia, quest’ultima, che fino a poco tempo fa si doveva andare a eseguire all’estero o in Sicilia e che oggi è disponibile anche a in Lombardia.
Stefania Somaré