Italia e Scozia: insieme per sconfiggere l’HPV

Presto Jessica Viti, una ricercatrice dell’Ispo (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica), andrà a Edimburgo presso il rinomato HPV Scottish Reference Laboratory per ampliare le proprie conoscenze sul Papilloma Virus e migliorare così la qualità della ricerca toscana sul tema. Il tutto, grazie a una borsa di studi offerta dal Distretto Rotary 2071 in collaborazione con il Rotary Club Figline-Incisa e la Fondazione Rotary, all’interno di un più ampio progetto di sensibilizzazione denominato “HPV Stop”. Partito nell’ottobre 2015, il progetto “HPV Stop” vede i 13 distretti italiani del Rotary International impegnati nel fare meglio conoscere questo tumore e nel sostenerne la ricerca. L’HPV è infatti la prima causa di tumore al collo dell’utero, tumore che colpisce in Italia 3500 donne e che a livello mondiale è la prima causa di morte. Fortunatamente, se diagnosticato in tempo, è anche il solo tumore a poter essere curato. Il direttore Ispo, Gianni Amunni, ha dichiarato: «oggi il progredire della ricerca ha permesso di individuare un nuovo test molecolare, il test HPV, in grado di evitare un numero ancora maggiore di tumori rispetto al Pap test. Questa innovazione sta portando in questi anni a un cambiamento epocale nelle strategie di prevenzione del cancro della cervice uterina. La Toscana, con Ispo, ha avuto un ruolo fondamentale negli studi che hanno portato a queste scoperte. La possibilità per la nostra ricercatrice di studiare per un anno al centro di Edimburgo ci consentirà senz’altro di andare avanti con le nostre ricerche».

Stefania Somaré