Sette milioni di euro investiti per assumente personale nuovo, aumentare i posti letto e incrementare notevolmente gli interventi oncologici annui in Regione.
Quello della mobilitazione sanitaria è un fenomeno noto che interessa soprattutto le Regioni del Sud Italia, i cui cittadini a volte si spostano verso quelle del Centro e/o del Nord per farsi curare, scegliendo nella maggioranza dei casi ospedali privati accreditati. Esiste poi una certa mobilità di prossimità, con spostamenti nell’ordine dei 100 km, che interessa soprattutto le Regioni del Nord e del Centro.
In alcuni casi il fenomeno è legato all’esigenza di raggiungere centri esperti per una data patologia perché solo lì si possono ricevere le cure migliori, ma in altri a una sfiducia nei confronti della sanità locale o alla mancanza di posti letto. In questi casi, la mobilità sanitaria va contrastata rendendo più equi gli accessi ai servizi sanitari lungo lo stivale.
Tra le soluzioni possibili c’è certamente l’investimento nel rinforzo di strutture sanitarie di qualità, così che possano accogliere più pazienti. Questa è la scelta portata avanti da Regione Basilicata che ha deciso di finanziare il potenziamento dell’Irccs CROB di Rionero in Vulture (PZ) perché diventi un centro di riferimento per la medicina regionale e meridionale.
Il progetto
Con delibera regionale n.831 del 15/12/2023 Regione Basilicata ha deciso di finanziare con 7,2 milioni di euro il potenziamento, investimento che si tradurrà non solo in un maggior numero di posti letto, ma anche in maggiore occupazione. Per scendere nel dettaglio, il programma prevede di portare la capienza dell’Irccs CROB a 104 posti letto, partendo dagli attuali 87, e l’assunzione a tempo pieno di 100 tra professionisti sanitari e ricercatori.
In quanto Irccs, infatti, la struttura è dedita anche alla ricerca, che vuole essere rinforzata così come i percorsi di cura, nella consapevolezza che i due piano lavorano a braccetto. Infine, è previsto l’ammodernamento di un piano da 1100 mq che verranno dedicati al Day Center.
Grazie a queste migliorie, si stima di poter raddoppiare gli interventi di chirurgia oncologica annuali, passando dagli attuali 700 a 1400.
Massimo De Fino, direttore generale dell’Irccs, conferma: «ci proponiamo come hub della rete oncologica regionale in sinergia con le altre aziende sanitarie, in collaborazione con l’Arpa Basilicata e con l’Università degli Studi della Regione.
Inoltre, vogliamo continuare a sviluppare le sinergie con gli altri Irccs del Sud nella Allenza Mediterranea Oncologia in Rete e con le Università italiane con cui abbiamo già intrapreso diversi lavori scientifici.
Il nostro obiettivo è l’eccellenza tecnologica, la presa in carico globale del paziente nelle fasi di prevenzione, assistenza e riabilitazione, nonché il raggiungimento di traguardi sempre più importanti nel campo della ricerca oncologica con lo scopo principale di evitare i viaggi della speranza».
Come parte della rete oncologica lucana, il CROB centralizza gli interventi di chirurgia della mammella, chirurgia addominale e toracica oncologica, chirurgia sui tumori rari, trattamenti di melanomi e tumori cutanei e anche la riabilitazione oncologica.
Il ruolo dell’informatizzazione
Al giorno d’oggi è impossibile parlare di innovazione senza coinvolgere anche i sistemi digitali. Per questo il programma di potenziamento dell’Irccs CROB prevede anche l’informatizzazione della cartella clinica unica e il contatto con le centrali operative territoriali.
Un altro progetto riguarda invece l’avvio del Centro Regionale di Telemedicina dedicato all’oncologia e il programma di Teleconsulto per la rete dei tumori rari e il programma di Telepatologia. Da ultimo sarà da implementare il Fascicolo Sanitario Elettronico.