Il percorso logistico-organizzativo del paziente chirurgico è uno dei percorsi chiave per il miglioramento delle performance cliniche, organizzative ed economiche delle aziende sanitarie. Le tecnologie e l’informatizzazione giocano un ruolo chiave
Il blocco operatorio è tra le piattaforme produttive principali all’interno di un’azienda sanitaria, ottimizzarne la gestione significa garantire gli outcome di salute e i livelli di sicurezza attesi per il paziente, ma anche le performance organizzative ed economiche dell’azienda stessa.
L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione svolgono un ruolo importante nel favorire il processo di efficientamento dell’area chirurgica.
Ne ha parlato un gruppo di esperti nel corso di un webinar dal titolo “Ruolo della digitalizzazione nell’efficientamento dell’area chirurgica”, organizzato da Tecnica Ospedaliera con il contributo non condizionante di Ascom.
«Riprogettare il percorso chirurgico in un’azienda sanitaria significa ragionare su quattro principali dimensioni», spiega Marta Marsilio, professoressa associata di Economia Aziendale del Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi di Milano.
«La programmazione dell’attività: come si presentano le attività che insistono sul blocco operatorio? Quali sono i tassi di saturazione? Qual è il tasso di variabilità nell’utilizzo di alcune sale? È una variabilità connaturata o indotta da comportamenti organizzativi e quindi implementabile? Identificata quella che può essere la migliore programmazione, si tratterà di entrare nel merito dei singoli processi individuando gli strumenti per capire quale attività non a valore interessano quei processi. C’è quindi la riorganizzazione degli spazi, del layout, la ricollocazione o riconfigurazione di determinate aree.
Non ultima per importanza, l’informatizzazione è un driver fondamentale per il cambiamento in grado di migliorare le performance con strumenti di visual management, di digitalizzazione del percorso, con il tracciamento di quello che è lo spostamento fisico del paziente o dei dispositivi chirurgici ad alto valore di costo. Non si tratta comunque di una bacchetta magica, è importante infatti oggi ragionare sulla performance e su quanto la digitalizzazione possa supportarla».
Anche per l’ing. Gianluca Giaconia, direttore dell’UOC Ingegneria Clinica Health Technology Assessment dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli e membro del consiglio direttivo AIIC, la digitalizzazione delle sale operatorie è una priorità strategica nel settore sanitario per migliorare l’efficienza, la sicurezza e la qualità delle procedure chirurgiche.
«All’interno di questo scenario possiamo distinguere tre ambiti interconnessi tra di loro. L’OR Management, il quale è utilizzato per ottimizzare l’intero processo di gestione delle sale operatorie, comprende la pianificazione delle procedure, l’allocazione delle risorse, la gestione delle prenotazioni.
L’obiettivo è la riduzione degli errori umani, la programmazione più efficiente delle operazioni e la massimizzazione dell’utilizzo delle risorse. Il secondo è la classica integrazione della sala operatoria, ossia la gestione del flusso immagini che consente ai chirurghi di visualizzare in tempo reale, durante le procedure, immagini di vario tipo, endoscopiche, radiologiche, ecografiche, ma anche di altro tipo, come parametri di monitoraggio, migliorando la precisione e l’efficacia dell’intervento.
Il terzo ambito è quello relativo all’interoperabilità dei vari sistemi medicali e informatici: il blocco operatorio è infatti un’enorme fonte di dati che se non gestiti, vengono poi persi al termine dell’intervento. Quelli, infatti, presenti nelle note operatorie sono solo dati essenziali e non di dettaglio, che invece potrebbero essere analizzati con le moderne tecniche di big data management».
Proprio l’interoperabilità tra sistemi e tra sistemi e tecnologie sanitarie è stato un tema centrale dell’efficientamento dell’intero percorso chirurgico introdotto dal Policlinico Universitario Agostino Gemelli in una logica di contenimento dei costi e razionalizzazione delle risorse, di massimizzazione ed efficientamento degli asset strutturali e di impiego del personale.
«In questi ultimi tre anni il Policlinico ha effettuato pesanti investimenti sul sistema informativo optando per una nuova soluzione che ci ha permesso di riprogettare del tutto il percorso chirurgico dall’inserimento del paziente in lista d’attesa fino alla dimissione dello stesso dal blocco operatorio, alla successiva gestione anche per un eventuale ricovero in una terapia intensiva», conclude l’ing. Antonino Ammendolia, responsabile Applicativi Dipartimentali, Direzione Tecnica, ICT e Innovazione Tecnologie Sanitarie della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma.
«L’integrazione è fondamentale per consentire alle varie figure, ognuna nel proprio contesto, di poter utilizzare il proprio applicativo ma al tempo stesso di essere aggiornate e informate in tempo reale o in near real time rispetto a ciò che sta succedendo durante un intervento o durante la programmazione dello stesso».