Lombardia, dal 2023 cambia il sistema di triage

pronto soccorso e documentazione

In Pronto Soccorso la fase di triage è un passaggio cruciale e delicato, poiché stabilisce la priorità d’accesso alla visita e, se mal stabilito, può determinare peggioramenti nel paziente.
A preoccupare è soprattutto il codice verde, attribuito alla maggioranza delle persone che si recano in autonomia in Pronto Soccorso: come discernere, in così tanti pazienti, chi è giunto con sintomi lievi che però potrebbero peggiorare da chi, effettivamente, non ha una condizione grave?

Per rispondere a questa e altre esigenze, Regione Lombardia ha stabilito, con apposita Delibera della Giunta, di cambiare i codici di triage: da 4 codici colore si passerà a 5 codici numerici, a partire dal 2023.

Entriamo nel dettaglio. Il codice 1 determinerà l’emergenza e quindi l’ingresso immediato; il codice 2 indicherà l’urgenza indifferibile, con tempo massimo di attesa 15 minuti; il codice 3 sarà dedicato alle urgenze differibili, con tempo massimo di attesa 60 minuti. Ci sono poi il codice 4, per le urgenze minori e attesa fino a 120 minuti e il codice 5, di non urgenza, con massima attesa 240 minuti.

In Regione Lombardia il vecchio codice verde viene assegnato a circa il 70% degli accessi in Pronto Soccorso: si parla di 2,8 milioni di persone l’anno. Ma un cambio di codici, da solo, non può fare tanta differenza. La delibera prevede anche di uniformare i protocolli di triage su tutto il territorio regionale, perché un paziente abbia certezza di essere valutato allo stesso modo in qualunque Pronto Soccorso si diriga.
Infine, si vuole dare maggiore importanza al team medico-infermieristico, le cui decisioni possono far diventare, come ha confermato la stessa Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare regionale, «il tempo di attesa un vero e proprio step del processo attivo di diagnosi e cura».

Obiettivo finale, individuare casi in evoluzione in modo tempestivo, oltre che intervenire sul dolore e ridurre i tempi di permanenza in Pronto Soccorso. Per facilitare la nuova modalità di gestione dei pazienti, ai Pronto Soccorso viene chiesta una riorganizzazione interna per separare le aree di attesa dei pazienti a seconda della complessità assistenziale, alta, media e bassa. Dal punto di vista strutturale, inoltre, devono essere ideati percorsi dedicati ai pazienti più fragili. Questa richiesta di riorganizzazione degli spazi interni potrebbe portare qualche difficoltà agli ospedali più “vecchi”, dove i Pronto Soccorso sono costruiti secondo una concezione differente da quella sviluppata nel tempo. Più facile, invece, per le strutture di nuova concezione, spesso già orientate a un concetto di Triage simile a quello che diventerà operativo in Regione Lombardia.

Il desiderio dell’Assessorato al Welfare è che il modello introdotto venga utilizzato in tutti i Pronto Soccorso lombardi, senza eccezione: per questo la Commissione Tecnica Triage ha ideato un corso dedicato ai formatori e uno di 16 ore dedicato agli operatori di Triage, oltre a un manuale tecnico operativo da utilizzare sul campo.
Sarà AREU – Agenzia Regionale Emergenza Urgenza a occuparsi di organizzare i corsi per formatori. Questi, a loro volta, lavoreranno capillarmente nei Pronto Soccorso regionali. La Commissione Tecnica avrà il compito di monitorare il processo di implementazione.

Stefania Somaré