Madri e tumore: il primo ambulatorio a loro dedicato

Oggi si diventa madri sempre più tardi. Un cambiamento che risponde in gran parte a esigenze sociali, ma che non tiene conto di un dato biologico: con l’aumentare dell’età non solo restare incinta diventa più difficile, ma aumenta anche la probabilità di ammalarsi. Di tumore, per esempio. Solo nel 2016 sono state circa 5 mila le donne italiane sotto i 40 anni ad aver scoperto di avere un cancro: di queste, molte non avevano ancora avuto un figlio e lo desideravano. C’è un altro dato: circa 500 donne l’anno scoprono di avere un tumore durante la gravidanza. In entrambi i casi si tratta di donne che necessitano di trattamenti ad hoc, pensati per preservare la fertilità e favorire lo sviluppo sano del nascituro.
Per affiancare al meglio queste donne, l’Ospedale Sant’Anna di Torino ha aperto il primo ambulatorio “Mamme oltre il tumore”: un servizio ambulatoriale integrato rivolto alle pazienti oncologiche che desiderano un figlio, gestito dall’équipe di Ginecologia e Ostetricia 1 Universitaria dell’ospedale, diretta dalla professoressa Chiara Benedetto. Si tratta di un servizio in cui le donne saranno seguite da una squadra composta da vari professionisti, che lavoreranno affiancati, come richiesto dalle Raccomandazioni sull’Oncofertilità, presentate dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, dalla Società Italiana di Endocrinologia e dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetrica: ginecologi, oncologi, chirurghi, pediatri, biologi, biotecnologi, psicologi, ostetriche e infermieri. Diverse le categorie di pazienti che potranno godere del servizio: donne sotto i 40 anni di età e affette da tumore, che abbiano il desiderio di preservare la propria fertilità; donne in gravidanza che scoprono di avere un tumore; donne già guarite da un cancro e che vogliano avere una gravidanza. Grazie a questo nuovo Ambulatorio, queste categorie di donne potranno ricevere la migliore assistenza, ottimizzando le risorse dell’azienda ospedaliera, il tutto senza comportare costi aggiuntivi.

Stefania Somaré