Si chiama “Genomica, prevenzione e terapia personalizzata sul melanoma” il progetto degli specialisti dell’Istituto Oncologico Veneto (Iov), coordinati dal prof. Carlo Riccardo Rossi, e sostenuto dall’Associazione Piccoli Punti. Lo scorso giugno la consegna di 4.000 euro, che vanno a sommarsi ai 160 mila già donati in dieci anni dall’Associazione all’Irccs veneto.
Sono due le ricerche del team Iov di Oncologia su questo tema pubblicate su prestigiose riviste internazionali.
La prima è “Melanoma staging: Evidence based Changes in the Eight Edition American Joint Committee on Cancer Staging Manual” ed è apparsa sul Cancer Journal for Clinicians, testata di riferimento del mondo oncologico. Si tratta di un lavoro complesso che ha coinvolto 430 esperti provenienti da 184 ospedali e che ha consentito di raggruppare una casistica di circa 50 mila pazienti provenienti da 10 centri a livello mondiale. L’obiettivo è definire lo stato attuale dell’approccio alla patologia in una logica evidence based medicine.
“Completion dissection vs Observation for Melanoma Sentinel Node Metastasis” è il titolo del secondo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, in cui lo Iov è protagonista insieme ai più importanti centri di cura delle neoplasie nel mondo. I risultati, che potrebbero portare a una sostanziale modifica delle linee guida sul melanoma, indicano che non è da ritenersi necessario lo svuotamento chirurgico linfonodale per pazienti sottoposti a esportazione del linfonodo sentinella metastatico.
Il trial suggerisce che l’osservazione può essere preferibile alla dissezione, sia perché non si segnalano significative variazioni in termini di sopravvivenza dei pazienti sia perché questo significa risparmiare ai pazienti interventi invasivi che molto spesso generano complicanze.
Lorenzo Dardano