Al via l’ultima fase per la realizzazione del Nuovo Policlinico: un’opera quasi interamente finanziata con risorse proprie che sarà costruita nel pieno centro di Milano senza interrompere di un solo giorno le cure ai pazienti. È stato firmato il decreto con cui la Regione Lombardia autorizza il Policlinico alla pubblicazione del bando dopo il parere favorevole del Nucleo tecnico di valutazione regionale.
Si tratta di un bando di gara europeo che il Policlinico pubblicherà entro fine dicembre 2018 per individuare l’impresa che realizzerà la struttura, dagli scavi per le fondamenta fino al “tetto verde” che ospiterà il giardino terapeutico. Attesi i tempi tecnici per l’aggiudicazione della gara, si potrà arrivare alla posa della prima pietra del nuovo ospedale indicativamente nella primavera del 2019.
«Sono molto contento di aver raggiunto questo importante traguardo e di dare il via alla costruzione del nuovo Policlinico, un’opera che Milano attende da anni e che sarà il fiore all’occhiello della sanità pubblica lombarda», commenta Marco Giachetti, presidente della Fondazione Ca’ Granda Policlinico.
«In attesa del via libera per il bando, il cantiere è stato costantemente vivo e operativo: tantissimo è stato fatto in questi anni, dalla bonifica del suolo alla costruzione del pipe rack per lo spostamento degli impianti, ai lavori propedeutici per la realizzazione dell’edificio principale. Opere non sempre percepibili ma indispensabili per arrivare pronti allo scavo delle fondamenta».
«Il Policlinico del futuro», aggiunge Simona Giroldi, direttore generale della Fondazione Ca’ Granda Policlinico, «è l’esempio perfetto di un lavoro di squadra: è stato infatti rivisto insieme agli operatori che lo vivono ogni giorno, per ritagliarlo il più possibile a misura di paziente e per essere in linea con una sanità in costante evoluzione.
Sarà un nuovo modo di rispondere ai percorsi di cura dei cittadini, che nel nostro ospedale trovano alcune delle più grandi eccellenze a livello nazionale e internazionale. Un’opera non semplice, che grazie alla collaborazione di tutti stiamo realizzando senza interrompere alcuna attività di ricerca e di cura».
«Quello di Regione», spiega Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, «è stato un atto amministrativo fondamentale che consentirà di far ripartire dopo tanti anni i lavori per la realizzazione del nuovo Policlinico, una struttura avveniristica che migliorerà l’offerta sanitaria a Milano.
Questa grande opera, insieme al nuovo ospedale dei Santi Paolo e Carlo, al Buzzi, al Niguarda i cui lavori si sono conclusi, ci permetterà di offrire una sanità sempre più eccellente».
L’Accordo di Programma del 2000, integrato nel 2004 e nel 2016, prevede non solo la realizzazione del Nuovo Policlinico ma anche la sistemazione (già avvenuta in questi anni) di una serie di padiglioni che saranno integrati alla nuova struttura.
Sono stati ricostruiti infatti nel 2008 il padiglione Monteggia (attualmente sede delle Neuroscienze e della Chirurgia Testa-Collo), nel 2010 la Centrale di Tri-generazione (per consentire l’indipendenza energetica del Policlinico), nel 2012 il padiglione Invernizzi (con laboratori di ricerca all’avanguardia) e nel 2015 il nuovo padiglione Guardia-Accettazione (nella foto di apertura; ospita il Pronto Soccorso Adulti, la Medicina e la Chirurgia d’Urgenza).
A tutto questo si aggiunge una serie di ristrutturazioni e ammodernamenti, molti già completati, per adeguare le attuali strutture.
Dal 2016 sono stati avviati i lavori per realizzare l’ultima opera, il vero e proprio Nuovo Policlinico: il bando di gara che sarà pubblicato a breve serve a individuare l’impresa che si occuperà della realizzazione della struttura: scavi delle fondamenta, innalzamento dei nuovi edifici, impiantistica e copertura verde che ospiterà il giardino terapeutico.
Per preparare il terreno al nuovo ospedale, dopo l’abbattimento di nove vecchi padiglioni, negli ultimi due anni e mezzo è stato indispensabile portare avanti una serie di lavori propedeutici: la bonifica dei terreni e dall’amianto presente nelle vecchie strutture, il monitoraggio e il recupero in sicurezza dei reperti archeologici rinvenuti durante i lavori, gli scavi per preparare l’area alle fondamenta, la deviazione di un corso d’acqua presente dal XVI secolo (roggia Bolagnos), e la realizzazione dei collegamenti vitali per la continuità di lavoro di tutti gli altri padiglioni (acqua, gas medicali, linee elettriche, internet ecc.: il cosiddetto Pipe Rack).
I lavori di realizzazione della nuova struttura (come richiesto dal bando di gara) dureranno tre anni: con la posa della prima pietra (primavera prossima), si prevede che l’ospedale sarà costruito entro fine 2022 e che sarà completamente funzionante entro fine 2023.
Il bando di gara è il documento ufficiale che avvia la gara pubblica per individuare l’impresa che realizzerà l’opera. Pur essendo l’ospedale stazione appaltante, la Fondazione Ca’ Granda ha voluto coinvolgere nella redazione dei requisiti base un esperto per ogni socio fondatore (Regione Lombardia, Comune di Milano, Ministero della Salute e Arcidiocesi di Milano), per garantire la massima trasparenza. La gara, a livello europeo, sarà aperta a chiunque voglia partecipare, avendone i requisiti.
Il progetto esecutivo è stato elaborato da un’Associazione Temporanea d’Imprese guidata da Techint (che nel 2007 aveva vinto il precedente bando di progettazione) e approvato da Regione Lombardia attraverso un Nucleo tecnico di valutazione.
Le aziende che parteciperanno alla gara pubblica (a livello europeo) dovranno presentare un’offerta tecnica e un’offerta economica e sarà scelta la proposta più vantaggiosa dal punto di vista economico (come previsto dalla normativa sugli appalti pubblici per lavori al di sopra di 1 milione di euro).
Le imprese avranno a disposizione 90 giorni per inviare l’offerta; chiusi i termini per le candidature, sarà nominata una Commissione aggiudicatrice che analizzerà le proposte e individuerà il vincitore.
Il costo complessivo per la realizzazione delle opere richieste dal bando è stimato in 201 milioni di euro, di cui 165 milioni per opere edili e impiantistiche e circa 36 milioni a disposizione dell’amministrazione per i costi di progettazione, i collaudi e gli allacciamenti della nuova struttura.
A livello di finanziamento dell’opera, i fondi sono stati recuperati nel modo seguente: 115 milioni già ricavati dalla valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare (attraverso il Fondo Ca’ Granda, appositamente costituito e dedicato al social housing), 30 milioni stanziati da Regione Lombardia, 36 milioni previsti dal Ministero della Salute e 20 milioni ottenuti attraverso una linea di credito aperta con il Tesoriere, della quale però si prevede di non dover usufruire, procedendo nel frattempo alle alienazioni del patrimonio disponibile. Su un totale di 201 milioni di euro per l’opera completa, quindi, il Policlinico potrà stanziare in proprio 135 milioni di euro, pari al 67% dell’intera realizzazione.
Cristina Suzzani