Organizzare il lavoro dei medici con l’intelligenza artificiale riduce il rischio di burnout

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Uno dei problemi che devono affrontare i manager della sanità è il burnout dei propri professionisti, legato non solo a turni di lavoro faticosi, ma spesso anche a un distacco emotivo nei confronti dell’azienda per la quale operano.

La letteratura dedicata a questo fenomeno indica che il burnout ha una forte base relazionale e sociale: se un professionista non si sente riconosciuto in quello che fa, non si sente stimato e non ha buone relazioni sul posto di lavoro, può perdere il senso di ciò che fa e arrivare a sentirsi poco coinvolto. Ciò mette a rischio non solo il professionista, ma anche la qualità del lavoro stesso.

Affrontare il problema del burnout richiede quindi a un’organizzazione sanitaria di lavorare su più livelli: favorendo la costruzione di team sani, dove ognuno si sente apprezzato e ascoltato; facendo sentire ai propri professionisti che sono importanti e che le loro opinioni ed esigenze hanno valore; lavorando sull’organizzazione delle turnazioni perché tutti possano godere del meritato riposo e sentano di avere un buon equilibrio vita-lavoro.

D’altronde, uno dei primi aspetti essenziali per sentirsi bene è proprio riposare in modo adeguato e dedicarsi anche ad attività con i propri cari: sono gli stessi medici a dirlo a noi pazienti… ma spesso chi lavora in ospedale, come medico o infermiere, non può permettersi di farlo.

Di recente a Dallas è stato proposto di utilizzare un modello di intelligenza artificiale per stabilire le turnazioni lavorative di una struttura ospedaliera: la proposta è stata fatta durante l’ADVANCE 2022, the Anesthesiology Business Event della Società Americana di Anestesiologia.

Il sistema proposto, hanno spiegato durante l’evento, permette di creare programmazioni dei turni più flessibili, che garantiscono maggiori giorni di ferie riducendo al contempo quelli non desiderati, per arrivare a migliorare entro sei mesi gli score di coinvolgimento degli anestesisti che lo hanno testato, il che significa che è migliorata la loro relazione e il loro coinvolgimento con l’organizzazione per cui lavorano.

Lo studio è stato presentato dal dottor Dhruv Choudhry, anestesista presso l’Ochsner Health di New Orleans.

Il primo autore dello studio ha spiegato: «abbiamo iniziato a utilizzare il sistema nel 2018, per migliorare la nostra flessibilità e abbiamo visto da subito dei benefici.

Il sistema ci ha permesso di dare ai nostri anestesiti uno o due mattine e uno o due pomeriggi al mese di libertà, per poter bilanciare l’attività lavorativa con quella privata. Dopo sei mesi di uso del sistema, gli score di coinvolgimento per tutti i 60 anestesisti che lavorano con noi sono aumentati da 3.3 a 4.2, su una scala da 0 a 5».

Il sistema lavora su periodi di 14 ore, il che gli permette di creare molte combinazioni possibili di turnazione, fino a raggiungere quella ottimale per il reparto. In breve tempo gli anestesisti coinvolti hanno capito che avere una giornata con doppio turno o un giorno festivo impiegato a lavoro sarebbe stata poi bilanciata da giornate più brevi o weekend più liberi la settimana successiva. In questo modo l’ansia e lo stress si stemperano.

«Inoltre», ha aggiunto l’esperto, «il sistema ci ha permesso di affrontare meglio il Covid-19. Lo abbiamo usato per assegnare gli anestesisti all’Unità Intensiva Covid-19 allestita, così da coprirla 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana. Il sistema ha creato un’equa ripartizione dei turni di ICU dei medici, tenendo anche contro delle responsabilità attuali e in continua evoluzione del personale nelle sale operatorie. Inoltre, i medici potevano esprimere la propria preferenza per il lavoro in ICU o in sala operatoria, il che ha permesso di ridurne fortemente l’ansia. Di fatto, gli score di coinvolgimento hanno resistito a questo periodo».

Il che sostiene l’utilità del sistema. Gli ultimi due anni sono stati altamente impegnativi per tutti coloro che lavorano in ospedale, non solo gli anestesisti. Sarebbe interessante valutare l’efficacia di questo o un sistema simile su altre categorie mediche e sugli infermieri.

Stefania Somaré