È stato inaugurato il Settore B dell’Ospedale San Gerardo di Monza (circa 300 posti letto, già in uso da fine febbraio), che ha contribuito in modo determinante alla cura dei pazienti Covid nei primi mesi della pandemia.

Il Settore B consta di undici piani in cui trovano spazio Medicina d’Urgenza e Gastroenterologia, Medicina Generale, Otorinolaringoiatria e Chirurgia Maxillo-Facciale, Geriatria, Senologia e Ginecologia, Cardiologia, Pneumologia e Terapia Intensiva respiratoria, Chirurgia 2 e Urologia, Ostetricia, Pediatria, le sale endoscopiche insieme a quelle di urologia, broncoscopia e interventistica e, al piano terra, le sale di Radiologia dedicate ai pazienti interni (Tac, scheletrica, Rm, Eco), gli ambulatori di Pediatria e Day Hospital.

Sono presenti tecnologie all’avanguardia, come due risonanze magnetiche e un’apparecchiatura radiologica polifunzionale scheletrica collaudata a gennaio.
Le stanze di degenza sono a due posti letto e con bagno dedicato per garantire sempre accessibilità alle persone con disabilità anche temporanea.

«Il progetto di riqualificazione dell’Ospedale San Gerardo», sottolinea Mario Alparone, direttore generale dell’ASST di Monza, «si propone di allineare la struttura ospedaliera, suddivisa in diversi edifici, ai rilevanti cambiamenti organizzativi, assistenziali e tecnologici che negli ultimi anni hanno profondamente modificato il modo di curare i pazienti. Il Settore B ne è l’esempio».

E ancora: «Il Settore B ha avuto il suo “battesimo del fuoco” nei mesi caldi della pandemia, perché i suoi posti letto hanno contribuito in modo determinante a ricoverare, a fine marzo, parte dei 600 pazienti Covid gestiti dall’ASST di Monza e hanno consentito di offrire accoglienza sicura ai cittadini lombardi che si sono rivolti a noi (1700 pazienti complessivi, di cui oltre 350 da fuori provincia).
Numeri impressionanti e che comprendono gli oltre 100 posti di Terapia Intensiva attivati nel massimo picco dell’emergenza.
Fronteggiare l’emergenza è stato possibile grazie al “sistema Monza”, che si è stretto attorno al suo ospedale in tutte le sue dimensioni, amministrazione comunale, prefettura, volontariato, cittadinanza. La gestione di un rilascio di 11 piani di degenza (un intero ospedale di medie dimensioni) è complicato in condizioni normali, ancor più in corso d’emergenza».