Patologia venosa: le gambe parlano

Patologia venosa: le gambe parlano
(foto: Massimiliano Bordignon)

L’80% della popolazione italiana soffre di patologia venosa cronica ma non lo sa.
Si tratta infatti di una malattia che può colpire dai 30 anni d’età in poi a causa di una perdita di elasticità dell’endotelio venoso e capillare che si traduce in un minore ritorno venoso a livello delle gambe.
I sintomi sono gambe pesanti, gonfiori, dolori e crampi. Se non viene identificata precocemente, questa patologia può evolvere in varici, edemi, ulcere e, infine, anche nella trombosi. La maggioranza di coloro che ne soffrono, inoltre, è donna.

Alle origini della patologia vi è senza dubbio la genetica, ma contano molto anche il sovrappeso, le gravidanze, la quantità di attività fisica svolta, così come il vestiario che deve essere comodo come le scarpe. Altro aspetto importante, è evitare di stare sedute per troppo tempo nella stessa posizione o in piedi da ferme. Essenziale è poi l’idratazione, quindi la prevenzione passa anche dalla giusta quantità di acqua. Di questo e di terapia si è parlato lo scorso 9 aprile a Milano, durante il convegno “Donne in gamba. Imparare a prendersi cura di sé, a partire dalle gambe”.

Nel corso della mattinata è stato presentato un farmaco made in Italy basato sul mesoglicano, una molecola capace di contrastare l’infiammazione dell’endotelio andando a ripararlo, contrastando il progredire della malattia da una parte e riducendo i sintomi dall’altra.

Per informare il ruolo della prevenzione in questa patologia partirà a breve anche una campagna social, “Donne in Gamba”: perché i sintomi non vengano presi sotto gamba e si impari a prendersi cura di sé.

Stefania Somaré