La telemedicina può essere utile in un contesto chirurgico per pazienti in fase acuta? Può migliorare il percorso chirurgico stesso, rendendolo più accessibile, senza ripercussioni sulla sicurezza dei pazienti?

Per rispondere a queste domande un team di ricercatori di Dallas ha sviluppato un percorso virtuale postoperatorio per pazienti sottoposti a colecistectomia laparoscopica e senza complicazioni in atto, valutandone gli esiti in uno studio (Parnell K, Kuhlenschmidt K, Madni D, Chernyakhovsky C, Donovan I, Garofalo K, Hambrick S, Scott DJ, Oltmann SC, Luk S. Using telemedicine on an acute care surgery service: improving clinic efficiency and access to care. Surg Endosc. 2020 Oct 13. doi: 10.1007/s00464-020-08055-9. Epub ahead of print. PMID: 33048233).
Il percorso prevede l’utilizzo di un questionario standardizzato da sottoporre ai pazienti una volta tornati a casa.

La finalità dello studio era verificare, tra l’altro, se ci fosse un maggiore accesso ai Pronto Soccorso da parte dei pazienti verificati a casa e se il programma da remoto portasse a una riduzione della partecipazione ai follow-up.

Interessanti i risultati.
Anzitutto, non si è osservata alcuna modifica negli accessi ai reparti d’emergenza, il che evidenzia la sicurezza del percorso.

Inoltre, l’implementazione delle visite virtuali nel postoperatorio ha permesso di migliorare la programmazione degli interventi e di aumentare gli incontri con nuovi pazienti.
Allo studio hanno partecipato il Dipartimento di Chirurgia del Centro Medico dell’Università del Texas Sudoccidentale e il Dipartimento di Chirurgia del Parkland Health and Hospital System.

Stefania Somaré