Petralia, Fiaso: rivoluzione digitale in sanità tra opportunità e sfide

Paolo Petralia

In occasione della convention nazionale per i 25 anni della FIASO (“Cambiamo rotta per il futuro della sanità pubblica”), ospitata a Roma dall’8 al 10 novembre scorsi dal titolo, una sessione è stata dedicata a opportunità e sfide poste dalla rivoluzione digitale che sempre più coinvolgerà il settore della sanità e della salute.

Affrontare le sfide per il futuro del SSN richiede tenere saldi i principi di equità, universalità e solidarietà, valori costitutivi della sanità italiana sin dall’istituzione del SSN 45 anni fa. In questo scenario, le nuove tecnologie e la digitalizzazione possono contribuire al perseguimento di quegli obiettivi, grazie al coinvolgimento di tutti i player del sistema: manager, professionisti sanitari, policy maker e cittadini.

“Prima di pensare a ricette tecniche è importante costruire percorsi” – ha sostenuto in apertura Paolo Petralia, vicepresidente della FIASO e direttore generale dell’ASL 4 Chiavarese, in apertura della sessione dedicata alla rivoluzione digitale in sanità in occasione di FIASO25, a Roma tra l’8 e il 10 novembre.

Necessarie nuove risposte sul piano organizzativo e una rivoluzione culturale

Nel corso della sessione, i numerosi interventi che si sono susseguiti hanno sottolineato il forte cambiamento di scenario che la sanità di oggi si trova di fronte e che necessita di nuove ed efficaci risposte anche di carattere organizzativo. Ci sono nuovi bisogni, percorsi e processi ed una popolazione in progressivo invecchiamento con un numero crescente di cronicità che richiede nuovi modelli assistenziali.

Se da una parte è necessario innanzitutto promuovere una rivoluzione culturale che favorisca e accompagni l’innovazione, unitamente a percorsi di formazione a partire dal personale sanitario, dall’altra è fondamentale ripensare il sistema sanitario che dal to cure deve puntare al to care. In tal senso la medicina territoriale dovrà essere in grado di fornire adeguate risposte di presa in carico a oggi ancora carenti, tanto che i pazienti si rivolgono alle farmacie o ai Pronto Soccorso, come unici presidi di presa in carico territoriale attualmente disponibili.

Il problema della spersonalizzazione del digitale

Altro tema chiave discusso ampiamente è stato la possibile spersonalizzazione, ovvero una crescente distanza che il digitale può creare nella relazione medico-paziente. Se il digitale consente uno snellimento di percorsi e procedure, questo deve consentire di recuperare tempi e spazi di comunicazione e condivisione delle scelte nella pratica clinica quotidiana, nel rapporto con il paziente e con altri specialisti è stato da più parti ribadito.

Guardando al futuro – che è già oggi – intelligenza artificiale e metaverso.

Innovazione per rendere la sanità equa e accessibile

Alla base di tutto vanno tuttavia costruiti una governance della digitalizzazione, processi organizzativi e formativi necessari anche per rendere accessibile ed equa questa innovazione.

Solo questo consentirà il pieno dispiegamento di nuovi modelli integrati di prevenzione e cura. Non è più pensabile difatti ragionare per silos, in termini di ospedale e territorio, risorse umane e digitalizzazione, ma è piuttosto necessario considerare processi e sistemi nell’ambito di una unica governance sistemica, efficace e tempestiva.

“I manager delle aziende sanitarie e ospedaliere sono oggi impegnati nel raggiungimento di questi obiettivi, convinti che innovazione e digitalizzazione rappresentino uno strumento e non un fine mirato ad una sanità che sia sempre più al servizio dei cittadini” – ha concluso Petralia.