«Il progetto preliminare del Polo Oncologico Integrato è stato sviluppato dal Servizio interaziendale Attività Tecniche dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma», afferma l’ing. Nicola Freddi, fondatore e direttore tecnico di MAIN Management & Ingegneria, «con l’obiettivo di qualificare l’offerta sanitaria e il sistema dell’accoglienza dei servizi oncologici dell’Ospedale Maggiore.

Ing. Nicola Freddi – MAIN Management & Ingegneria (credit: MAIN, Deerns Italia, Studio Cariani)

Le attività sono infatti attualmente distribuite in diversi edifici distanti fra loro, con intuibili problematiche di tipo logistico, alcuni dei quali di concezione obsoleta e non rispondenti alle esigenze strutturali, funzionali e tecnologiche contemporanee.

Tenendo come riferimento le più recenti indicazioni regionali in tema di cure oncologiche diurne, mirate alla riconversione dei day hospital in attività di tipo ambulatoriale, l’impostazione originaria poneva al centro del progetto una nuova concezione di accoglienza, orientata all’umanizzazione della cura e dei luoghi.

In sede di gara di progettazione ci siamo concentrati principalmente sulla revisione dell’assetto dei percorsi e sulla rimodulazione e l’incremento delle superfici.

Nel primo caso, per esempio, abbiamo spostato l’ingresso principale al primo piano – che a tutti gli effetti è il piano terreno – in modo da separare i flussi tecnici da quelli delle persone e da dividere questi ultimi fra l’area di Radioterapia, sottostante il livello d’ingresso, e le aree ambulatoriali, poste nei livelli superiori.

I nodi della circolazione verticale destinati a pazienti e personale sono stati concentrati nella fascia centrale dell’edificio, andandone così a ridurre ulteriormente la lunghezza.

L’incremento delle superfici è stato tutto sommato contenuto, pari a una sola campata strutturale, ma ha permesso di rispondere in modo puntuale a tutte le necessità e i desiderata espressi dai professionisti fra cui, per esempio l’aggiunta di una sala chirurgica per interventi ambulatoriali che evita lo spostamento di pazienti e medici in un’altra area dell’ospedale, in caso di necessità».

Flessibilità e gestione

Quali sono i vantaggi di un edificio con una notevole profondità del corpo di fabbrica, come quello progettato?

Render della sala polivalente al piano d’ingresso (credit: MAIN, Deerns Italia, Studio Cariani)

«L’impostazione spazio-funzionale è stata vincolata dalla necessità di dare continuità agli spostamenti da e verso l’attigua Torre delle Medicine.
Lo schema generale, che si ripete praticamente a tutti i piani con le opportune variazioni, è basato su una fascia centrale per gli spazi di accoglienza, attesa, servizio e supporto, con un proprio connettivo indipendente da quello che, su entrambi i lati del nuovo edificio, distribuisce camere, ambulatori, studi medici ecc.

Da una parte, questa particolare organizzazione degli spazi e dei percorsi risponde in modo efficace alle effettive necessità operative delle attività ambulatoriali, conferendo compattezza agli spazi connettivi e destinati al pubblico.
Dall’altra, anche grazie ad alcuni locali passanti, le aree operative risultano facilmente accessibili e controllabili dal personale, senza compromessi per quanto attiene la riservatezza dei pazienti.

Ai piani superiori, il committente ha voluto mantenere una scansione modulare e una dotazione di spazi riconducibili a quelli di un reparto di degenza.
Questo ha comportato la necessità di dare continuità verticale agli impianti, perciò i trattamenti ambulatoriali si svolgeranno in prevalenza in camere da 2 posti letto con bagno interno, a beneficio della privacy e del comfort dei pazienti.

Fra le ipotesi per l’uso del quarto piano, attualmente previsto al grezzo, sono state considerate due opzioni:

  • laboratorio per la produzione dei farmaci antiblastici
  • reparto di degenza oncologica.

In luogo del laboratorio la presenza di degenze ordinarie nell’edificio renderebbe impraticabile l’ipotesi di completa chiusura serale dell’intero edificio, che comporterebbe significativi vantaggi dal punto di vista gestionale. Le scelte in ordine alle soluzioni spazio-funzionali sono state perciò orientate alla versatilità d’uso del nuovo edificio che, considerando le problematiche emerse durante la recente pandemia, risultano oggi avvedute e lungimiranti».

Crowdfunding per l’oncologia

In contemporanea con l’ultima fase dell’iter di aggiudicazione dell’appalto, l’AOU di Parma ha avviato Insieme CON te, una sottoscrizione pubblica mirata al miglioramento dell’umanizzazione delle cure e allo sviluppo clinico e tecnologico del Polo Oncologico Integrato.
Si tratta di una modalità di crowdfunding già sperimentata con successo in occasione della realizzazione dell’Ospedale dei Bambini Pietro Barilla.
La raccolta dei fondi è stata affidata alla Fondazione Munus e le donazioni interessano sei progetti specifici.

“Il meglio della cura” (2.500.000 euro) prevede l’acquisizione del terzo acceleratore lineare di ultima generazione, dotato di intelligenza artificiale per eseguire trattamenti personalizzati, di alta precisione e con tempi di erogazione notevolmente ridotti, da destinare all’attuale UOC di Radioterapia con l’obiettivo di abbattere le liste di attesa; grazie alle dimensioni contenute del sistema, l’acceleratore lineare sarà poi spostano nel nuovo edificio.

“Il cielo in una stanza” (150.000 euro per 3 bunker): finalizzato a un allestimento curato nella scelta delle finiture dei bunker, in modo da rendere l’atmosfera accogliente e rilassante grazie alla scelta dei materiali, all’installazione di impianti di illuminazione ad hoc e all’acquisto di un proiettore digitale per creare l’ambientazione più tranquillizzante per il paziente.

“Accoglienza”: le 3 sale d’attesa saranno equipaggiate con altrettanti desk per le informazioni e l’accettazione e con 250 ampie sedute curate nella scelta dei colori e negli aspetti ergonomici, con monitor per la gestione delle chiamate.

“Nuovo DH oncologico” (10.000 euro x 13 coppie di posti letto): soluzioni armoniche per l’arredo e la privacy delle camere (con testa-letto dotate di divisori automatizzati tra i letti e servizi medicali integrati a scomparsa), in grado di rendere più accogliente l’ambiente, ospitare i caregivers e permettere spostamenti in sicurezza.

“Pensieri e parole” (13.000 euro): per la realizzazione di una stanza dedicata al servizio di ascolto con la presenza di uno psicologo, caratterizzata da ambiente multisensoriale/ipersensoriale dove l’illuminazione, l’atmosfera, i suoni e la consistenza tattile sono pensati per stimolare tutti i sensi del paziente.

“Comfort in DH oncologico” (85.000 euro) per:

  • sostituire gli ausili di vecchia generazione con modelli elettrici ad altissima qualità, garantendo massima ergonomia e facilità di accesso per tutti i tipi di pazienti sottoposti a terapie infusive
  • acquisire poltrone e letti di ultima generazione con sistemi di sicurezza e allarme integrati
  • dotare le postazioni di stazioni multimediali di infotainment con monitor, collegamento internet e contenuti di intrattenimento.

Hyperarc (350.000 euro): per l’acquisto di un puntatore di precisione che consente di mirare i trattamenti radioterapici sulle cellule malate risparmiando i tessuti sani, negli adulti e nei bambini, in modo veloce, preciso e mininvasivo.

Giuseppe La Franca
architetto