Dopo il successo dello scorso anno, è partita la seconda edizione del premio Leads, Donne Leader in Sanità – presentata il 5 giugno scorso presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato su iniziativa del senatore Maurizio Gasparri – che si rivolge ad enti pubblici e del privato accreditato, aziende e associazioni del terzo settore che si siano distinti nel favorire la leadership femminile nel settore sanitario.
A essere premiati quest’anno anche quanti hanno ottenuto la certificazione della parità di genere sul posto di lavoro per eliminare il divario salariale tra uomini e donne.
Nonostante le donne rappresentino la maggioranza, almeno numericamente intesa, in ambito sanitario, la loro presenza a livello dirigenziale appare ancora inadeguata ed estremamente sottodimensionata.
Il premio LEADS, ideato da Sara Vinciguerra, socia fondatrice di “Donne leader in Sanità”, intende puntare proprio ad un riequilibrio di questa situazione premiando quelle realtà che si sono distinte nel favorire la leadership femminile nel settore sanitario e nelle scienze della vita. Ad essere premiati anche tutti i candidati che hanno ottenuto la certificazione della parità di genere sul posto di lavoro per eliminare il divario retributivo tra uomini e donne.
Il bando e le scadenze
Questo premio «valorizza le best practices nel settore sanitario ampiamente inteso, che va dal sistema sanitario nazionale fino alla farmaceutica per arrivare ai dispositivi medici», ha ricordato Patrizia Ravaioli, presidente di Donne Leader in Sanità, nel corso della presentazione del premio in Senato. Nella conferenza stampa è stato ricordato che alla pubblicazione del bando è subito seguita la presentazione di un progetto.
«Siamo molto contente di lanciare una seconda edizione di questo premio», ha sostenuto Sara Vinciguerra, ideatrice del premio e socia fondatrice di Leads, «che crediamo possa accogliere sempre di più testimonianze importanti di rimozione di ostacoli alla leadership femminile in sanità.
Tante le novità introdotte quest’anno: dalla possibilità di candidare i progetti esistenti da tre anni, all’attestato per tutti le organizzazioni che hanno ottenuto la certificazione di parità di genere, all’istituzione di un comitato d’onore. Nella prima edizione ventisette sono stati i progetti candidati, quest’anno speriamo in una partecipazione maggiore, sarebbe un bel segnale in grado di dimostrare quanto si sta facendo per abbattere le barriere delle donne alla parità in ambito sanitario».
Più nello specifico, nella precedente edizione dei ventisette progetti ricevuti, dieci provenivano da aziende private, nove da no profit e otto da aziende pubbliche o del privato accreditato.
La deadline per la presentazione dei progetti è stata fissata al 29 settembre, mentre la premiazione avverrà il prossimo 26 ottobre.
Ridurre il gender gap in sanità
«Questo premio», ha enfatizzato ancora Ravaioli, «è importante perché mira, da una parte, a cambiare l’approccio culturale, veicolando le best practice nel settore sanitario e, dall’altra, a incentivare i progetti che portano avanti l’equità di genere in sanità. I numeri sono chiari: abbiamo il 70% di donne che operano in questo settore e solo il 25% ai vertici». L’obiettivo sarebbe portare quest’ultima quota almeno al 40%.
Anche se la situazione appare preoccupante, se solo si pensa che il Gender Leadership Index, messo a punto con l’Università LUISS, ha stimato che bisognerà attendere altri centocinquant’anni per avere una equi-rappresentanza nel settore.
Un problema cui si aggiunge un divario salariale uomo-donna che, in sanità, risulta cinque volte superiore rispetto a quello riscontrato in altre aree.
La giuria e il Comitato d’onore
A selezionare i progetti più meritevoli sarà una giuria presieduta da Antonella Polimeni, rettrice dell’Università La Sapienza di Roma. Al contempo, per conferire maggiore prestigio al premio, è stato istituito un Comitato d’Onore, presieduto da Lella Golfo e Alessia Mosca – promotrici della legge “Parità di accesso agli organi di controllo delle società quotate in mercati regolamentati” – che ha il compito consultivo e di indirizzo al Premio. Il Comitato, nel suo ruolo, potrà proporre alla Giuria menzioni speciali destinate a donne, uomini ed enti che si siano distinti nel corso del 2022 per il raggiungimento degli obiettivi del premio Leads.