PriSMA, ambulatorio del Gemelli per i migranti

Prendersi cura dei migranti che abitano nel nostro Paese è importante, non solo per curare le loro patologie, ma anche per proteggere la salute degli italiani.
Non sempre chi arriva nel nostro Paese sa come funziona il nostro sistema sanitario o a chi rivolgersi in caso di necessitĂ .

Per andare incontro a questa necessitĂ , Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma – in collaborazione con UniversitĂ  Cattolica e ComunitĂ  di Sant’Egidio e co-finanziato da Ministero dell’Interno e Unione Europea – ha avviato il progetto PriSMA – Prevenzione e salute per i migranti.

Si tratta di un ambulatorio dedicato alla prevenzione, diagnosi e cura di uomini, donne e bambini richiedenti asilo e detentori di protezione internazionale, che spesso soffrono di disturbi post traumatici legati alla loro esperienza.

Nell’ambulatorio lavorano medici specialistici di prima assistenza (gastroenterologi, ginecologi, dermatologi, chirurghi, psichiatri) e personale infermieristico che visitano in media 90 migranti al mese.

Il range di patologie trattate è ampio e tocca anche i disturbi psicologici.
Uno degli aspetti da tenere in considerazione è l’accesso, gestito dalla ComunitĂ  Sant’Egidio che fa da anello di congiunzione tra PriSMA e il territorio fornendo un servizio di mediazione culturale, essenziale in questo contesto.

Il progetto prevede anche la formazione del personale: qui entra in gioco l’UniversitĂ  Cattolica del Sacro Cuore, che offre formazione continua sui temi dell’immigrazione e della salute dei migranti e sulle competenze interculturali necessarie. L’UniversitĂ  ha anche il compito di portare avanti una ricerca per individuare il fabbisogno dei destinatari del progetto, raccogliere buone pratiche e definire linee guida.

Stefania Somaré