Progetto Homecare, evoluzione digitale delle cure domiciliari

Il Sistema Sanitario Nazionale si trova di fronte a un’enorme sfida dal punto di vista organizzativo: riprogettare e innovare i percorsi di cure domiciliari.

Le cure domiciliari rappresentano oggi un asset assistenziale fondamentale sia per il paziente, spesso cronico e anziano, sia per il Servizio Sanitario Nazionale, in grado di garantire le risposte appropriate alla complessitĂ  dei bisogni di salute emergenti.
In tale contesto l’Asl Napoli 2 Nord, in collaborazione con Kiranet – ICT Research Center, propone una revisione innovativa dell’impianto di erogazione dei servizi di assistenza domiciliare in un’ottica di maggiore efficacia e in maniera economicamente sostenibile per le strutture che la erogano.

Il progetto Homecare

Il progetto di Kiranet si chiama Homecare, secondo classificato tra i Grandi Progetti del PON presentato nel 2016 e co-finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Homecare è finalizzato alla realizzazione di una piattaforma integrata capace di supportare le strutture, le unità e le organizzazioni che hanno l’obiettivo di erogare servizi di assistenza domiciliare in modo efficiente ed efficace con un approccio tale da ricomporre la frammentazione nell’erogazione dei servizi e da rispondere pienamente ai bisogni sociosanitari del cittadino.

Schematizzazione del progetto Homecare

Dopo circa due anni di attività di ricerca e sviluppo, nel 2020 sarà avviata la sperimentazione su 1000 pazienti dell’Asl Napoli 2 Nord, attività fortemente voluta dal dott. Cajafa, direttore UOC Cure Primarie, dall’ing. Flaminio, direttore UOC Tecnologie Informatiche, e soprattutto dal dott. Antonio d’Amore, direttore generale che negli ultimi anni ha reso l’Asl Napoli 2 Nord l’azienda sanitaria campana con il maggiore progresso nell’ambito dell’innovazione.

L’assistenza domiciliare può essere adottata quando il ricovero non è indispensabile: essa consente di mantenere a domicilio anche persone non autosufficienti per favorirne il recupero e ritardare la perdita dell’autonomia residua.

Numerosi sono gli elementi che fanno del domicilio il luogo ideale per l’assistenza e la cura dei pazienti cronici. A domicilio si riducono i costi dell’assistenza, si evitano le infezioni nosocomiali, che rappresentano una problematica clinica devastante per i pazienti fragili, e, attraverso gli accessi continuativi, si riducono le riacutizzazioni dovute a mancata o incompleta aderenza alla terapia prescritta.

Oltre a questi benefici oggettivi, vale la pena evidenziare soprattutto la migliore qualità di vita del paziente, che può restare nel proprio contesto sociale e familiare.

Da un’indagine Istat emerge che, a fronte dell’innalzamento dell’età media, in Italia la popolazione affetta da patologie croniche è aumentata di oltre il 30% mettendo a dura prova i costi sanitari sia nel settore pubblico sia in quello privato.
L’aumento significativo dell’aspettativa di vita, l’avanzamento delle tecnologie e la necessità di nuovi modelli di cura spingono a cercare approcci di prevenzione innovativi che permettano di monitorare i pazienti a casa propria, evitando loro lo stress derivante da frequenti spostamenti casa-ospedale.

Elemento innovativo di Homecare – progetto vincitore del premio nell’ambito della Connected Care del Forum PA Sanità 2019 per la categoria delle PMI innovative – è la perfetta integrazione della rilevazione dei parametri clinici, delle attività vitali e dell’aderenza terapeutica, il che fornisce un quadro generale e completo della salute dell’assistito.

Il cuore del sistema è costituito dalla raccolta di tutte le informazioni rilevate in un unico data center a cui hanno accesso, con funzionalità e strumenti diversi, il medico di medicina generale, i medici dell’Asl e/o dell’agenzia incaricata dell’ADI, il farmacista di fiducia, gli operatori sanitari, l’assistito e i caregiver.

Ciò è possibile grazie alla dotazione di dispositivi self-monitoring e home-oriented, tecnologicamente avanzati ma di facile utilizzo, forniti direttamente all’assistito e non all’infermiere/operatore sanitario per un monitoraggio continuativo h24. Si tratta di apparati elettromedicali wireless, parametrici e non invasivi in grado di fornire un controllo costante.

Empowerment dei pazienti

Il coinvolgimento del paziente nella cura di sé stesso con il supporto di tecnologie innovative è la chiave di volta che permette di ottenere una continuità e attenzione a tutto tondo sulle condizioni del soggetto registrando al tempo stesso un notevole risparmio per il SSN sui costi delle ospedalizzazioni improprie con la conseguente riduzione dei costi di ricovero (il ricovero di un paziente con patologie croniche ha un impegno medio di spesa pari a circa 1800 € giornalieri; l’impiego di telemedicina nell’assistenza di tali pazienti riduce il loro tasso di ospedalizzazione di un quarto e i costi per la cura della loro malattia del 44%).

La nuova visione dell’assistenza domiciliare fornisce al paziente la possibilità di migliorare la propria qualità di vita attraverso strumenti per il self-management della propria condizione clinica.
A tal proposito, il fine di Homecare è fornire metodologie e strumenti tecnologici per migliorare i modelli organizzativi dei livelli di cura in maniera da facilitarne l’integrazione, favorendo al tempo stesso l’empowerment dei pazienti. L’utilizzo di sistemi per il telemonitoraggio, il telecontrollo e la televisita e di un dispenser elettronico portatile per la gestione delle terapie farmacologiche domiciliari, che minimizza il rischio clinico legato all’auto-somministrazione dei farmaci e massimizza l’aderenza alla prescrizione, consentono di garantire centralità e sicurezza dell’assistito agevolando anche il lavoro degli operatori sanitari.

Il dispenser brevettato da Kiranet consente la somministrazione controllata dei farmaci, monitorata da remoto dal medico mediante integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico.

In dettaglio, i dispositivi previsti da Homecare forniti in dotazione all’assistito sono numerosi. Per il telemonitoraggio, Homecare propone apparati medicali come pulsossimetro, sfigmomanometro, glucometro, termometro, ECG, bilancia e smartwalk. Per il telecontrollo (rilevazione dell’attività vitale) il progetto prevede una serie di dispositivi home-oriented da installare presso l’abitazione: sensori di movimento, contatto, luminosità, temperatura e umidità, fumo e gas.

Fondamentale, inoltre, per favorire il rapporto diretto tra assistito e medico di medicina generale nonostante la distanza, è una postazione di videocomunicazione che consente di effettuare televisita e teleconsulto.

La fornitura di dispositivi al paziente prevista da Homecare varia a seconda delle patologie, mentre elemento comune è il dispenser per la gestione delle terapie farmacologiche. Sviluppato e brevettato da Kiranet, il dispenser consente la somministrazione controllata dei farmaci, monitorata da remoto dal medico mediante integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico. Dotato di un sistema di gestione controllata dei cassetti, tasti lampeggianti e indicatori luminosi che ne semplificano l’uso, oltre a un assistente vocale che permette al paziente di interagire, il dispenser favorisce l’empowerment e la qualitĂ  della vita del paziente garantendogli maggiore autonomia nella gestione delle terapie.

PiĂą aderenza terapeutica, meno rischio clinico

Punto di forza di questa nuova tecnologia è la massimizzazione dell’aderenza alla prescrizione medica e la garanzia della completa affidabilitĂ  dell’attivitĂ  di preparazione della terapia e della corretta auto-somministrazione dei farmaci per la minimizzazione del rischio clinico.

L’uso dei dispositivi self-monitoring e home-oriented previsti da Homecare offre importanti vantaggi al paziente e al SSN. Il paziente registra un significativo miglioramento della compliance terapeutica: grazie al monitoring remoto dei parametri clinici e dell’attivitĂ  vitale e con un sistema di controllo della corretta assunzione dei farmaci diminuisce il numero di interventi in loco da parte del medico/operatore sanitario rispetto a quanto previsto dagli attuali servizi di cure domiciliari, ciò riduce significativamente i costi del personale sanitario, quelli di ricovero e l’incidenza delle infezioni ospedaliere.