La scorsa settimana la Giunta regionale toscana ha approvato una delibera per la riorganizzazione dei Pronto Soccorso regionali che promette di ridurre il più possibile le attese e i tempi morti e di dare maggiore attenzione alle persone con fragilità. La riforma, se così vogliamo chiamarla, sarà attiva dal 1° gennaio 2018. Il primo punto della riorganizzazione riguarda il Triage: qui verrà valutata non più solo l’urgenza, ma anche il percorso che il paziente dovrà seguire all’interno del Pronto Soccorso.
Tale valutazione terrà conto di tre dimensioni, in particolare: “condizioni cliniche e rischio evolutivo”, “assorbimento di risorse”, “bisogni assistenziali”. A seconda di quanto individuato nel corso della valutazione, al paziente verrà assegnato un codice da 1 a 5, equivalente a un percorso a diversa complessità.
Inoltre, ogni codice è collegato al tempo di attesa per il paziente: il codice di priorità 1 corrisponde a un percorso di emergenza e quindi va trattato immediatamente. Il codice di priorità 2, invece, segnala un caso di urgenza indifferibile, ovvero che non ammette rinvii, e che deve essere trattato entro i 15 minuti. Il codice di priorità 3 indica un caso di urgenza che può attendere un tempo massimo di 60 minuti per essere preso in carico, mentre il codice di priorità 4 evidenzia un’urgenza minore e presenta tempi di attesa fino ai 120 minuti.
Infine, i casi di priorità 5, ovvero non urgenti, hanno tempi di attesa che possono arrivare a 4 ore. Le modifiche introdotte nel triage ovviamente necessitano di cambiamenti anche nell’operatività e nell’organizzazione dei Pronto Soccorso per ottenere risultati: così gli stessi Pronto Soccorso funzioneranno su tre linee di attività suddivise per complessità, andando da quella ad alta complessità a quella a bassa complessità, passando per quella intermedia.
Non finisce qui. Per velocizzare il transito dei casi a media complessità è stato introdotto il Team di Valutazione Rapida, composto da medici e infermieri e capace di prendere alcune decisioni in modo rapido, come per esempio il ricovero per un anziano con frattura di femore.
Sempre per la complessità intermedia è prevista una suddivisione in percorsi a seconda delle necessità del paziente: percorso pediatrico; percorso ostetrico-ginecologico; percorso paziente con agitazione psicomotoria; percorso paziente con disabilità complessa; percorso vittime di violenza; percorso malato infettivo. Gli ultimi due percorsi sono da attivarsi anche in caso di sospetto.
Similmente, la linea di attività a bassa complessità è articolata in: codici minori, visitati dal medico; codici see&treat, in cui interviene l’infermiere supervisionato da un medico; codice fast&track, inviati subito allo specialista dal triage.
Il Pronto Soccorso è una realtà in mutamento costante: a seconda delle tipologie di pazienti in arrivo le sue necessità possono cambiare anche di molto. Ecco dunque che la Regione ha attivato un sistema di gestione 24 ore su 24, capace di monitorare la situazione e assicurare la conseguente redistribuzione delle risorse professionali e delle postazioni tra le diverse linee in base a criteri predefiniti.
Inoltre è stato introdotto un nuovo software gestionale, uguale in tutti i Pronto Soccorso della Toscana, in grado di fornire nuovi standard informativi. Il programma della Regione prevede un corposo intervento formativo, che interesserà tutto il personale di tutti i Pronto Soccorso, al quale hanno lavorato in questi mesi i tecnici dell’Assessorato e professionisti delle aziende sanitarie, che si svilupperà nell’arco di tre anni e che prevedrà un ricorso importante all’e-learning e alla simulazione.
Stefania Somaré