Scompenso cardiaco, dal Monzino un indice prognostico di rischio

Con l’avanzare dell’età il cuore può andare incontro a un deterioramento della sua capacità di contrarsi e rilasciarsi: come conseguenza gli organi sono meno ossigenati, ricevono meno nutrienti e si genera un accumulo di liquidi nei polmoni e nei tessuti.
Secondo il Ministero della Salute sono almeno 600.000 i pazienti in Italia con scompenso cardiaco, con una prevalenza che aumenta con l’età attestandosi al 10% sopra i 65 anni e salendo ancora di decade in decade.

Nel 2012 l’Istituto Cardiologico Monzino di Milano ha sviluppato un indice prognostico ad hoc, capace di calcolare il rischio di morte della persona, informazione essenziale per stabilire il percorso terapeutico.

Lo score si chiama MECKI (Metabolic Exercise Cardiac Kidney Index) ed è nato dalla collaborazione di 27 unità di scompenso cardiaco presenti sul territorio nazionale. Per calcolarlo serve avere a disposizione alcuni parametri del paziente (emoglobina, sodio, funzionalità renale, frazione di eiezione ventricolare sinistra, picco di consumo dell’ossigeno ed efficienza ventilatoria sotto sforzo) per inserirli nel calcolatore presente online (https://www.cardiologicomonzino.it/it/mecki-score/) oppure nella corrispondente app per tablet, scaricabile gratuitamente.
La novità è che questo score è stato inserito tra le linee guida per lo scompenso cardiaco della European Society of Cardiology, facendo il suo ingresso, di fatto, nella pratica clinica della cardiologia europea.

Piergiuseppe Agostoni, direttore del Dipartimento di Cardiologia Critica e Riabilitativa e professore ordinario di malattie cardiovascolari all’Università degli Studi di Milano, commenta: «MECKI score è uno dei maggiori contributi del Monzino alla cardiologia. Io e il mio gruppo l’abbiamo concepito per rispondere al bisogno dei medici di famiglia e dei cardiologi di poter contare su un metodo scientifico efficace per identificare la prognosi dei pazienti con scompenso cardiaco cronico. Si tratta di un sofisticato ma semplice algoritmo che, combinando parametri specifici del paziente, calcola il combinato rischio di morte per cause cardiovascolari o la necessità di urgente trapianto di cuore o di impianto di assistenza ventricolare sinistra».

MECKI è uno strumento pensato per i clinici e i medici di medicina generale e non per la popolazione dei pazienti, come sottolinea ancora il dottor Agostoni: «è importante sottolineare che il test è concepito per il supporto clinico dei medici curanti. È anonimo e teoricamente accessibile a tutti, ma per non generare allarmismi consigliamo fortemente ai pazienti che vogliano comunque usarlo di eseguire il test online sempre insieme al proprio medico. È difficile, infatti, che un paziente abbia a disposizione i valori richiesti, e soprattutto solo un medico è in grado di interpretare correttamente il risultato e i relativi effetti sulle terapie».

Stefania Somaré