Simeu, il futuro dei Pronto Soccorso dipende dalle scelte fatte oggi

Da anni Simeu sensibilizza su fenomeni che non hanno ancora una risposta programmatica basata sull’osservazione del reale.

Carenza estrema di medici e infermieri, incremento delle esigenze dei cittadini, debolezze della medicina del territorio, insufficienza degli ospedali, istanze socio-assistenziali crescenti che non trovano altro sbocco se non nei Pronto Soccorso, che continuano a garantire il servizio pur nel disagio degli operatori. 

“Il costante coinvolgimento dei professionisti a copertura dei turni, la loro esasperazione, in taluni casi ciò sta producendo un fenomeno nuovo: quello dei conflitti personali all’interno delle aziende”, fa notare Beniamino Susi, vicepresidente nazionale SIMEU.

Dalle Istituzioni, peraltro, non giungono segnali adeguati. “Prendiamo atto di una manovra finanziaria che non dà segni di reazione al declino sempre più verticale del SSN. 

La giusta attenzione alle liste d’attesa e le promesse di nuove premialità per i pochi medici che vorranno lavorare ancora di più non possono essere la sola risposta”, afferma Fabio De Iaco, presidente nazionale SIMEU. “Si continua a guardare al passato, imprigionati in modalità di approccio al problema che hanno già dimostrato inefficacia e sono tra le principali cause della situazione odierna”.

A rischio la scomparsa dell’assistenza specialistica in urgenza

I dati sui prossimi ingressi nelle scuole di specializzazione riflettono il rifiuto dei nuovi medici di aderire al progetto del futuro SSN (oltre 6000 borse sono andate perdute), non solo per la Medicina d’Emergenza-Urgenza, che registra il triste primato del 76% di posti di specialità che resteranno non assegnati.

Il rischio è la scomparsa dell’assistenza specialistica in urgenza, a meno di una decisa revisione di ruolo e organizzazione del sistema extra-intra ospedaliero nella direzione della peculiarità e soprattutto delle ambizioni professionali dei giovani specialisti, a partire dalle motivazioni che generano questo dato.

Scarsa attrattività del SSN

È evidente la necessità imperativa di un’analisi profonda dell’attrattività del SSN e dell’offerta formativa e professionale post laurea.

Un sistema che continua a impiegare in Pronto Soccorso medici di varia provenienza ma che si priva dell’apporto di specializzandi degli ultimi anni di corso rivela una stortura per la salute dei cittadini, per la gestione economica della sanità, per la dignità dei professionisti. 

Inoltre, i dati legati alle altre specialità, certificano il rischio della futura ingestibilità del SSN: 56% di borse non assegnate in Chirurgia Generale, 53% in Anestesia e Rianimazione, 46% in Medicina Interna, 72% in Anatomia Patologica.

Le misure necessarie

Secondo Andrea Fabbri, direttore dell’Osservatorio nazionale Simeu, “gli investimenti annunciati non saranno incisivi se non saranno affiancati da progetti di riforma che possono cambiare la visione del futuro”.

  • Riforme di contesto che permettano giusta dignità ai professionisti della salute
  • Riforma delle scuole di specializzazione che offra orizzonti dignitosi e attrattivi ai nuovi medici
  • Azioni chiare e decise sul contenzioso medico-legale
  • Riconoscimento delle nuove competenze degli infermieri
  • Riforma dell’intero sistema dell’Emergenza-Urgenza.

L’impegno dell’Accademia dei Direttori SIMEU è dare un contributo fattivo nella direzione delle possibili soluzioni oltre la denuncia. Alle giornate di lavoro sono invitati tutti i direttori di Medicina d’Emergenza-Urgenza italiani, ospedalieri e universitari, i massimi esponenti Istituzionali e i rappresentati dei Cittadini. L’obiettivo comune è individuare una sintesi di proposte tecnico-scientifiche che saranno oggetto di una dichiarazione finale.

Il 16 e 17 novembre a Roma l’Accademia dei Direttori Simeu riunirà i primari di Medicina d’Emergenza Urgenza italiani, ospedalieri e universitari per proporre soluzioni tecnico-scientifiche.