L’architettura risuona e il suono penetra nell’architettura come esperienza sensoriale necessaria per orientarsi e raffigurare se stessi nell’ambiente. L’ospedale, architettura della salute per eccellenza, deve diventare teatro di rappresentazioni sonore in grado di nutrire positivamente la percezione sensoriale dei suoi utenti.Uno studio europeo pubblicato nel 2012 sulla rivista scientifica Intensive and Critical Care Nursing, condotto in collaborazione tra l’Università di Göteborg e l’Università di Boras in Svezia, ha portato alla luce come il malessere ambientale derivante dal rumore influisca tuttora su pazienti gravemente malati. I disturbi riportati dalla ricerca riguardano principalmente disturbi del sonno, effetti cardiovascolari, danni al rendimento lavorativo e disturbi all’udito come l’acufene. In Europa si stima che, tra le principali cause di malattia, il rumore ambientale sia secondo solo all’inquinamento dell’aria.
I ricercatori hanno registrato i rumori nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Sodr Alvsborg in Svezia. Dallo studio è emerso che i livelli di rumore gravanti intorno ai pazienti erano in media compresi tra 51 e 55 dB (livello paragonabile a una strada trafficata), con una serie di brevi picchi di rumore al di sopra dei 100 dB (pari al decollo di un jet o di un martello pneumatico in azione).
I disagi causati dall’hospital noise sono rintracciabili nelle caratteristiche intrinseche dell’orecchio, organo passivo che non è in grado di filtrare o selezionare i suoni indesiderati. Ciò presuppone la necessità di trovare soluzioni differenti per proteggere e migliorare il soundscape percepito.
Elemento necessario, ma non sufficiente, per ovviare a panorami sonori ospedalieri compromessi è l’adempimento a tutte le opere di acustica passiva. Nonostante ciò, i rumori provenienti dalle apparecchiature medicali di alcuni reparti, come i segnali acustici, e alcuni suoni come quelli generati dalla movimentazione dei carrelli e dal vocio, non possono essere eliminati.