Spesa farmaceutica: bene quella convenzionata, male quella ospedaliera

Spesa farmaceutica: bene quella convenzionata, male quella ospedalieraLuci e ombre sul rispetto del fondo di spesa programmato malgrado le modifiche delle regole sui tetti inseriti nell’ultima finanziaria e la definizione di un budget specifico per i farmaci innovativi (specialmente le rivoluzionarie ma costose terapie in grado di eradicare l’epatite C).
Le previsioni riguardanti la spesa farmaceutica 2017 delineate da QuintilesIMS Italia, società specializzata nell’offerta integrata di informazioni e tecnologia per il mondo della salute, restituiscono un quadro contrastante per la spesa farmaceutica convenzionata (medicinali venduti in farmacia a carico del Sistema Sanitario Nazionale) e quella ospedaliera (ora chiamata “per acquisti diretti”) comprendente i farmaci per i pazienti ricoverati e la distribuzione diretta.

La spesa farmaceutica convenzionata è sotto controllo: rimane entro il tetto stabilito con un avanzo di spesa tra i 450-550 milioni con quattordici Regioni in attivo (quindi in linea con il budget), alcune delle quali con scarti positivi del 15-20% rispetto alla spesa programmata (Toscana, Veneto, Emilia Romagna) mentre la maggior parte delle sei Regioni in rosso sulla convenzionata presentano differenze in valori assoluti e percentuali tutto sommato contenute: 2% circa il Lazio, 3% la Calabria, per un massimo attorno all’11% della Puglia (tra i 66 e gli 80 milioni).

Diverso è il discorso per la spesa per acquisti diretti (ospedaliera o comunque in distribuzione attraverso le aziende sanitarie): qui l’ammanco è generalizzato e supererà probabilmente i due miliardi di euro; non è ascrivibile alla spesa sui farmaci innovativi per cui, allo stato attuale, il fondo speciale di un miliardo sembra che sarà sufficiente a coprire i costi di trattamento per i pazienti eleggibili.

Lo scostamento è stato stimato considerando l’ipotesi che i farmaci innovativi per epatite C – HCV e gli oncologici non eccedano le risorse totali allocate (fondo di 1.000 mln) e che sia possibile una compensazione tra i due fondi.
La previsione è suffragata dall’evoluzione dei primi quattro mesi del 2017, che mostrano il cumulato gennaio-aprile della spesa convenzionata in leggera contrazione (-0,5% sullo stesso periodo 2016), mentre il dato della spesa ospedaliera aumenta di quasi nove punti percentuali (+8,7%).
«Dopo queste prime simulazioni si confermano i trend storici degli ultimi 5 anni dei due canali di spesa», ha commentato Sergio Liberatore, general manager di QuintilesIMS Italia, «una volta superate le difficoltà politiche derivanti da possibili accorpamenti dei diversi tetti/fondi, le istituzioni potrebbero spostare risorse da un fondo all’altro oppure valutare compensazioni finali tra i due canali».