La telemedicina, che mette insieme l’informatica, il web i dispositivi medici e tutto lo staff sanitario, sta cambiando profondamente il modo di “fare medicina” e quindi di affrontare le questioni mediche sia a livello individuale che di comunità.
Scopriamo come la telemedicina può rappresentare un’opportunità di cura in più, garantendo uno stretto monitoraggio anche a distanza per i pazienti dell’Ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma, dalla videointervista al coordinatore del progetto Michelangelo Bartolo.
Il progetto, destinato a pazienti cardiopatici selezionati, si appoggia un vero e proprio reparto di telemedicina con ben 300 metri quadrati dedicati, un medico, una caposala e quattro infermieri.
«Su quasi mille pazienti seguiti in circa otto anni, grazie alla telemedicina abbiamo evitato centosessanta accessi al pronto soccorso», ha precisato Michelangelo Bartolo. «I pazienti sono molto contenti di questo servizio, perché si sentono più seguiti e più sicuri. Non di rado mi chiedono di tenerlo per sempre».
Tiziana Azzani