L’Unità di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico San Marco di Catania ha pubblicato uno studio che descrive un percorso di telemedicina pensato per seguire a distanza i pazienti affetti da patologie reumatiche infiammatorie (Foti R, Amato G, Foti R, Visalli E. Management of Patients With Inflammatory Rheumatic Diseases: Telemedicine and Rheumatologists Challenged in the Era of COVID-19. Front Public Health. 2020 Nov 9;8:558838. doi: 10.3389/fpubh.2020.558838. PMID: 33240833; PMCID: PMC7680751).

I pazienti sono stati chiamati telefonicamente da infermiere appositamente formate non solo per valutare lo stato dei sintomi e quindi l’equilibrio della patologia, ma anche per verificare lo stato emotivo e psicologico: è stato infatti dimostrato che questa pandemia porta a un aumento degli stati d’ansia e di depressione, due situazioni che possono tradursi in fibromialgia, una delle principali complicanze delle patologie reumatiche.
Per rendere efficaci le interviste telefoniche, l’équipe del Policlinico San Marco ha identificato una serie di score e questionari da sottoporre al paziente, diversi a seconda della patologia presente.
Per chi soffre di spondiloartrite gli indici scelti sono stati lo SpondyloArthritis International Society Health Index e il Bath Ankylosing Spondylitis Disease Activity Index. Per i pazienti con artrite reumatoide, invece, gli score sono il Rheumatoid Arthritis Impact of Disease e il Clinical ARthritis Activity.
Per l’artrite psoriasica sono usati il Psoriatic Arthritis Impact of Disease questionnaire e il self-administered TJC. Ognuno di questi sistemi di valutazione funzionale o comunque dei sintomi è stato poi integrato con scale atte a individuare presenza e gravità di depressione e stati d’ansia, fibromialgia e dolore.
Se questa sia una modalità da conservare anche una volta conclusa la pandemia, è ancora da valutare. Certo, gli autori evidenziano la loro volontà di continuare a modificare il proprio assetto organizzativo per essere sempre più vicini al paziente e individuare anche nuove strade.

Stefania Somaré