Telemedicina, il progetto Phase compie i primi passi

A partire dal 2020 l’Azienda Ospedaliera Universitaria Consorziale Policlinico di Bari è a capo di un progetto finanziato dal Programma di Cooperazione tra Italia, Albania e Montenegro, chiamato Phase, il cui scopo è promuovere la salute digitale stimolando le economie locali. Più in dettaglio, il progetto intende sviluppare strumenti digitali e procedure innovative nei Paesi coinvolti, con particolare focus su infarto, patologie neurodegenerative e malattie croniche.
I protagonisti hanno assunto l’incarico di favorire la creazione di startup o medio-piccole imprese impegnate nel settore eHealth e di diffondere consapevolezza presso la cittadinanza riguardo al valore della salute.

Da ultimo, l’intento è istituire un network internazionale di confronto, partendo dagli altri partner del progetto che sono l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, la Regione Molise, il Ministero della Salute e della Protezione Sociale albanese, il Centro Ospedaliero Universitario Madre Teresa di Tirana, l’Unione delle Camere di Commercio e Industria dell’Albania, il Centro Clinico del Montenegro, il Ministero della Salute del Montenegro e la Camera di Commercio del Montenegro.

Il principale outcome del progetto prevede la realizzazione di tre piattaforme informatiche: una dedicata alla presa in carico dell’infarto (Infarct.NET), una dedicata all’integrazione dei percorsi terapeutici per le patologie neurodegenerative e una dedicata al monitoraggio da remoto dei pazienti cronici.
Dopo una prima fase di confronto e lavoro, negli ultimi tempi il progetto è entrato in una fase di diffusione dei risultati, con l’organizzazione di eventi che in Italia si sono tenuti presso il Policlinico di Bari.
A condurre gli eventi è stato il dott. Carlo D’Agostino, direttore del progetto e dell’Unità di Cardiologia del Policlinico di Bari, punto di riferimento per la telecardiologia.
Regione Puglia, infatti, ha nel frattempo sviluppato una rete di telecardiologia capillare, tanto da essere diventata capofila del settore anche a livello nazionale.

Tra i temi affrontati da questi corsi ECM certamente l’uso della telecardiologia in caso di morte improvvisa, associata all’utilizzo del defibrillatore esterno BLS-D, evento organizzato in collaborazione con il Gruppo di Intervento di Emergenze Cardiologiche.
La continuità ospedale-territorio è stata oggetto di un evento di diffusione e condivisione delle conoscenze: in questo caso si è parlato di modelli organizzativi e tecnologici necessari per rendere efficace la telemedicina.

Gli esperti intervenuti hanno sottolineato che questi modelli devono essere integrabili e interoperabili, due caratteristiche necessarie per sostenere l’ecosistema digitale alla base dell’erogazione di servizi di telemedicina che si affianchino efficacemente alle modalità esistenti di cura e assistenza.

La telemedicina, infatti, deve essere un’opportunità, da scegliere in situazioni nelle quali può davvero fare la differenza e avvicinare il paziente al team di cura, senza spostarsi da casa.
Lo strumento più diffuso in questo contesto è il telemonitoraggio, in varie specialità mediche. Tra gli eventi organizzati sotto l’egida del progetto Phase uno è stato dedicato proprio al telemonitoraggio e si è parlato delle strumentazioni da usare e come strutturare il servizio, con l’idea di realizzare un ospedale digitale diffuso, al servizio sia dei cittadini sia degli operatori.

Stefania Somaré