Telemedicina per una gestione snella del donatore Avis

Un iter lungo ha portato all’accettazione della medicina trasfusionale tra le attività riconosciute di telemedicina e, grazie all’approvazione del Decreto Riaperture per il superamento delle misure anti-Covid, è stato accolto alla Camera dei deputati.

La richiesta è stata sollecitata dal presidente di Avis Regionale Lombardia Oscar Bianchi e raccolta tra gli emendamenti presentati dalla deputata Elena Carnevali, capogruppo PD in Commissione Affari Sociali.
La proposta ha visto la disponibilità del Ministero della Salute e il supporto del Centro Nazionale Sangue. Tramite emendamento, vengono inserite nella telemedicina le prestazioni relative all’accertamento delle idoneità della donazione, alla produzione, alla distribuzione e all’assegnazione di sangue ed emocomponenti e alla diagnosi e cura della medicina trasfusionale, incluso il follow-up dei donatori.

Ciò permetterà ad Avis di efficientare i processi di arruolamento dei donatori, sopperendo alla carenza di medici tramite le possibilità offerte dalla telemedicina.
Verrebbero implementati il numero degli slot disponibili e le disponibilità di donazioni, avendo predisposto (tranne che per la prima visita) gli adempimenti e le attività sanitarie e amministrative necessarie prima della donazione.

L’obiettivo strategico raggiunto è per l’intero SSN un tassello indispensabile affinché venga incrementato e potenziato il sistema di raccolta sangue e plasma, aumentando di riflesso anche la donazione che i centri di raccolta come Avis sono da sempre impegnati nell’assicurare e garantire, consolidando con il loro contributo l’autosufficienza del SSN. Il passaggio in Senato di questo progetto permetterà in tempi celeri l’ufficiale partenza dello stesso.

«Sono molto soddisfatto dell’azione messa in atto, perché risponde alla necessità e all’urgenza di normare questo aspetto, il quale va a tutto vantaggio del sistema donazionale e, in generale, del SSN, in perfetta armonia con le pratiche in atto in ambito di telemedicina e del Fascicolo Sanitario Elettronico», ha commentato Oscar Bianchi.

«Dal canto nostro, con questo provvedimento possiamo dare corso alle nostre progettualità di applicazione della telemedicina nel processo di reclutamento del donatore.
Grazie a questo nuovo progetto possiamo consolidare ancora più l’autosufficienza che ha da sempre permesso ad Avis di portare avanti la propria attività, facendo completo affidamento su uno staff competente ed efficientemente organizzato e sulla famiglia di donatori che rappresentano una delle principali forze motrici dell’Associazione».