La telemedicina è stata, nei mesi passati, il trait d’union tra sanitari e molti pazienti oncologici e ancora oggi può essere un interessante strumento per evitare accessi evitabili in ospedale.

Uno studio open source ha elencato i meriti della teleoncologia, che quest’anno ha avuto un’impennata: un paziente che deve recarsi in ospedale per sottoporsi a un trattamento chirurgico può, per esempio, essere sottoposto a triage a distanza per valutarne la presenza o meno di sintomi influenzali; se una televisita individua uno stato del paziente stabile, il medico può indicare sedi più vicine alla sua abitazione per effettuare gli esami, riorganizzando l’appuntamento in presenza; la telemedicina può essere utile per controllare lo stato dei pazienti in follow-up che non devono fare una radiografia (Pareek P, Vishnoi JR, Kombathula SH, Vyas RK, Misra S. Teleoncology: The Youngest Pillar of Oncology. JCO Glob Oncol. 2020 Sep;6:1455-1460. doi: 10.1200/GO.20.00295. PMID: 32997540).

Essenziale poi il ruolo della connessione a distanza anche per il team di sanitari che, a causa del distanziamento sociale, non sempre possono incontrarsi.
La telemedicina offre poi alcuni vantaggi di carattere economico: il paziente non deve recarsi in strutture a volte molto distanti da casa sua.
Gli autori individuano anche alcune limitazioni, per esempio il fatto che la telemedicina si applica con estrema difficoltà a pazienti con disabilità cognitive.

Per concludere, gli autori evidenziano che protocolli di teleoncologia sono spesso presenti nei centri oncologici, devono solo essere utilizzati al meglio.
Secondo gli autori, quindi, la teleoncologia potrebbe diventare uno strumento consolidato nella gestione multimodale dei tumori, che si compone di chemioterapia, radioterapia e chirurgia.

Stefania Somaré