Il blocco del Paese indotto dall’emergenza Covid-19 non può fermare i percorsi di neuroriabilitazione, né negli adulti né nei bambini.
Per questo la Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma si è organizzata per continuare a seguire i pazienti limitando al massimo i contatti attraverso la teleassistenza e la teleriabilitazione.
Un servizio che sembra essere molto gradito dagli utenti.

L’Irccs ha però pazienti degenti: per proteggere loro e il personale sanitario che lavora in struttura sono state attivate procedure, descritte da Antonino Salvia, direttore sanitario della Fondazione: «la nostra Fondazione ospita pazienti con gravi lesioni del sistema nervoso centrale colpiti, per esempio, da ictus, lesione del midollo spinale, coma, malattie neurodegenerative come Parkinson e sclerosi multipla.
L’età media dei nostri degenti è piuttosto alta.
Dal 6 marzo sottoponiamo quindi tutti coloro che entrano nella struttura, dagli operatori sanitari ai pazienti esterni, alla rilevazione della temperatura corporea.

Inoltre, abbiamo ridotto sensibilmente le attività verso i pazienti ambulatoriali e abbiamo dovuto ridurre, purtroppo fino a bloccarle, le visite dei parenti ai pazienti degenti.
In sostituzione abbiamo attivato un sistema di contatto telefonico attraverso iPad e cellulari.

Questa pratica ha reso possibile ridurre in maniera importante la possibilità di contatto tra i pazienti e i loro parenti evitando rischi di contagio».

Per proteggere il personale, invece, sono stati forniti dispositivi di protezione individuale.
Al 1° aprile non erano stati registrati casi positivi al Covid-19 tra il personale, il che permette che la struttura lavori a pieno regime.
Anche in questo caso, le prestazioni urgenti e da effettuare entro 10 giorni vengono garantite.

Stefania Somaré