Toscana: nuova architettura di condivisione dei sistemi informatici

Oggi più che mai in medicina c’è la necessità di condividere i dati diagnostici anche tra aziende sanitarie differenti, in modo da ridurre il numero di esami ridondanti effettuati dal singolo paziente e parlare una lingua comune.
Non è raro, infatti, che un paziente si rivolga a diverse aziende sanitarie per una stessa patologia e, allo stato attuale, spesso i medici delle due aziende non hanno modo di accedere agli esami pregressi del paziente, con il risultato di doverli ripetere.

Inoltre, aumentare l’interoperabilità e la comunicazione tra diversi database aziendali di immagini diagnostiche consente il collegamento al Fascicolo Sanitario Elettronico e supporta la prescrizione elettronica, a tutto vantaggio dei pazienti.
C’è di più: la creazione di un unico sistema di gestione integrato della diagnostica per immagini garantirà anche un migliore monitoraggio dei processi e una migliore pianificazione delle azioni future da parte dell’amministrazione.

Infine, potrebbe permettere di avere a disposizione una mole di dati più ampia su cui effettuare studi e ricerche successive, ovviamente se vi è il consenso dei pazienti.
Regione Toscana di recente ha introdotto una nuova architettura che mette in collegamento i Radiology Information System – Picture Archiving and Communication System (RIS-PACS) regionali.
In particolare, l’Ente di Supporto Tecnico Amministrativo Regionale (ESTAR) ha messo a gara un progetto che prevede di adeguare i sistemi già installati e operativi nelle tre aziende sanitarie (Area Vasta Nord-Ovest, Area Vasta Centro e Area Vasta Sud-Est) perché possano dialogare tra loro.

Si prevede, inoltre, di supportare i processi di produzione di referti e immagini diagnostiche già in uso nelle singole aziende sanitarie. Per il futuro questa stessa filosofia potrebbe essere estesa ad altri sistemi verticali clinici: non a caso, il progetto del sistema è open, ovvero consente di essere modificato anche in un secondo momento per rispondere a esigenze di evoluzione al momento non prevedibili.

L’espansione ad altri database è permessa anche dall’adeguamento del sistema agli standard condivisi a livello internazionale.
97 è il numero delle sezioni di diagnostica per immagini che dovrebbero essere messe in rete sul territorio regionale.
È stato fatto anche un calcolo dei volumi annui di prestazioni diagnostiche che verranno condivise: 2 milioni di radiografie, 550.000 ecografie, 250.000 mammografie, 600.000 TAC, 200.000 RM.
Il risparmio stimato ottenuto grazie a questa operazione è di 2,5 milioni di euro l’anno.

Stefania Somaré