Toscana più vicina ai pazienti oncologici

È stato inaugurato sabato 18 febbraio presso il Polo Oncologico dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa il primo Punto servizi per i pazienti oncologici. Si chiama AIUTO Point (acronimo di Assistenza, Informazione, Urgenze nel Trattamento Oncologico) ed è il primo di quasi 30 ulteriori punti che verranno aperti da qui a giugno in altrettante aziende ospedaliere universitarie e aziende sanitarie toscane. L’obiettivo dei Punti è ridurre i tempi di attesa e migliorare il modello di presa in carico del paziente oncologico durante la fase del follow-up, per intercettare rapidamente l’eventuale ripresa della malattia. I pazienti oncologici si rivolgeranno infatti direttamente a questa nuova struttura e non più al Cup: in questo modo saranno gestiti al meglio. Sette degli AIUTO Point che verranno aperti, saranno dedicati al tumore alla mammella: qui verrà testato il nuovo modello di programmazione delle prestazioni diagnostiche che è stato costruito in questi mesi, in collaborazione tra Regione e aziende: un modello che si basa sostanzialmente sull’identificazione del numero di pazienti previsti giornalmente e sulla messa a disposizione di un numero di spazi di prenotazione adeguato, con agende che scorrono giornalmente su base annua. A ogni paziente inserito in un programma di follow-up verrà fornito un piano di controlli periodici concordato tra gli specialisti di riferimento. Se questo modello si mostrerà efficace, verrà esteso anche ai tumori alla prostata, al colon e al polmone.
«Abbiamo pensato e introdotto questa innovazione organizzativa del Punto servizi per essere più vicini ai malati di tumore, assisterli meglio nel loro percorso e anche migliorare i tempi di attesa», ha detto l’assessore alla Salute, Stefania Saccardi. «I pazienti oncologici vivono con un comprensibile coinvolgimento emotivo il succedersi di visite e accertamenti di controllo. Il Punto servizi ha la funzione di accompagnarli e aiutarli in questa fase della loro vita, facendo sì che non debbano farsi carico anche della faticosa organizzazione dei loro controlli, perché è il sistema che la assicura».

Stefania Somaré