Trapianti, primi dati 2022: prosegue la crescita

Il Centro Nazionale Trapianti ha reso ufficiali i primi dati relativi ai trapianti di organi, tessuti e cellule ematopoietiche avvenuti nel 2022. Dati positivi, che confermano il trend in crescita già segnalato per il 2021, arrivato dopo il calo fisiologico del 2020, legato alla pandemia da Sars-CoV-2.

Più in dettaglio, il 2022 ha visto un +2.5% di trapianti di organi solidi rispetto al 2021, che in numeri significa quasi 100 trapianti in più, per un totale di 3.887. Si è tornati, quindi, ai livelli prepandemici, se non li si è addirittura superati. Stabili i trapianti di rene, pari a 2.038, e quelli di cuore, 254 in tutto, ovvero uno 0.8% in più rispetto al 2021.

I trapianti di fegato crescono, invece, del 5.6%, arrivando a 1.474, mentre quelli di polmone sono addirittura un 17.9% in più, pari a 138. Unico calo registrato è quello nei trapianti di pancreas, calati dai 54 del 2021 ai 38 del 2022.

Novità arrivano, invece, dall’ambito ginecologico, dove si segnalano contemporaneamente la nascita del primo bambino nato dopo trapianto di utero, effettuato nel 2020, e l’esecuzione del secondo trapianto di quest’organo, effettuato a Catania. 56 in tutto, invece, le procedure di trapianto combinato eseguite nel 2022.

Dal punto di vista regionale, la Lombardia è sul podio per il maggior numero di trapianti effettuati, mentre il Veneto, secondo in termini assoluti, è quello con il maggior numero in rapporto alla popolazione. Seguono Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio.

L’aumento dei trapianti è in gran parte reso possibile dall’aumento delle donazioni di organo verificatosi nel 2022, anno che ha segnato il tasso nazionale di donazioni più alto di sempre, pari a 24.7. Numero che, per una volta, ci posiziona ai vertici europei, secondi solo alla Spagna e parimerito con la Francia. Si parla di 1.830 donazioni, 1.461 da donatori deceduti e 369 da viventi.

La Regione con il più alto tasso di donazione resta la Toscana, ma Veneto ed Emilia-Romagna si difendono bene, con un incremento rispettivamente del 6.2% e del 8.8%. Parlando di donazione di organi, il report segnala l’esistenza di un forte divario tra Nord e Centro-Sud del Paese: è qui, per esempio, che si registrano i maggiori “no” alla donazione in Terapia Intensiva. Un dato che corre parallelo a quello delle dichiarazioni di volontà negative alla donazione registrate presso i Comuni italiani e nel Sistema informativo trapianti, che in alcune aree del Sud superano il 40%.

Importante, infine, sottolineare lo stato delle donazioni di tessuti, molto penalizzate durante la pandemia. Anche qui si registra una netta ripresa, con un +10.4% sia per le cornee che per i tessuti muscolo-scheletrici. Non altrettanto buoni i numeri dei trapianti effettuati, scesi del 2.5%. Ottimi, invece, i risultati per la donazione e i trapianti di cellule ematopoietiche e midollo osseo, che hanno registrato rispettivamente un +9.7% e un +3.1%. Aumenta anche il numero di persone che si è iscritto nel 2022 al registro italiano donatori di midollo osseo, pari a 28.813 e a un +18.9% rispetto al 2021.

Il documento chiude sottolineando l’importanza di riprendere le attività di sensibilizzazione di piazza e nelle scuole, che tanto hanno risentito dalle restrizioni dovute al Covid-19. Importante raggiungere i giovani e anche gli over 60, che spesso non si iscrivono ai registri di donazione o non danno il proprio consenso perché pensano di essere vecchi per farlo. Quando si tratta di donare organi, invece, non c’è età.