«Sono molecole innovative che hanno aperto un nuovo mondo non solo in termini di efficacia e attività, ma anche di qualità di vita per la bassa tossicità e la facile maneggevolezza».
Così Stefania Gori, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, descrive i biomarcatori alla base delle terapie mirate che oggi permettono di curare meglio i pazienti oncologici.
Grazie all’avvento dei biomarcatori, non più chiusi nei laboratori, ma oramai circolanti nei reparti ospedalieri, oggi la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di malattia oncologica è cresciuta, tanto per gli uomini quanto per le donne, arrivando rispettivamente al 54% (+ 15% rispetto a 20 anni fa) e al 63% (+ 8%).
Essenziali, per raggiungere questi numeri, anche le campagne di screening, ovviamente.
Riprende Stefania Gori, che è anche direttore del Dipartimento di Oncologico dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar: «la funzione delle terapie mirate è di disturbare la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali, bloccando questi processi o rallentandoli.
È come se i farmaci a bersaglio molecolare accendessero la luce rossa di un semaforo e le cellule malate non riuscissero più a proseguire lungo la strada della crescita. Ne consegue che il tumore e le metastasi, in alcuni casi, possono ridursi di dimensione e, in altri, anche mantenendo la stessa grandezza, rallentano o arrestano completamente la loro crescita.
Le terapie mirate rappresentano uno dei più importanti strumenti dell’oncologia di precisione: la cura non è più scelta solo in base alla sede di sviluppo della neoplasia, ma anche in relazione alle sue caratteristiche biologiche».
Grazie a queste terapie, alcuni tumori diventano malattie croniche con cui si può convivere. In questo senso, essenziale è il ruolo della medicina di territorio.
AIOM ha racchiuso in un libro tutto quello che c’è da sapere sule terapie mirate, perché il pubblico possa conoscerle meglio. Il libro si intitola “Terapie mirate 100 domande 100 risposte” ed è disponibile sul sito www.aiom.it, inoltre è stato distribuito in tutti i reparti di Oncologia.
Stefania Somaré