Ulcere cutanee: un nuovo ambulatorio dedicato a Villa Aprica

Roberto Brambilla

Il corpo umano è strutturato per riuscire a curare una ferita cutanea, chiudendola prima e rigenerando la cute poi. Come risultato, a seconda della ferita e della cute interessata, si può generare una cicatrice.
Esistono casi in cui una lesione non riesce a guarire e può restare aperta anche per molto tempo. Si parla, allora, di ulcere cutanee.
I motivi posso essere molteplici: patologie vascolari, decubito prolungato, neoplasie.
Si stima che in Italia vi siano 2 milioni di persone con piaghe cutanee, tra cui anche bambini. Se si pensa alla popolazione mondiale, tale numero sale a circa 80 milioni.

Le ulcre cutanee hanno un forte impatto sociale ed economico. Ecco quindi che per assistere i pazienti che ne sono affetti l’Istituto Clinico Villa Aprica di Como ha aperto un nuovo ambulatorio dedicato alla vulnologia, ovvero l’antica arte di curare le lesioni cutanee.

Direttore dell’ambulatorio, il dottor Roberto Brambilla, chirurgo generale, giĂ  direttore del Centro di Vulnologia degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, sede dove vengono trattati piĂą di 90.000 persone l’anno e dove vige un modello organizzativo multidisciplinare, che comprende chirurghi, internisti, infermieri e tecnici specializzati e dedicati esclusivamente a questo tipo di pazienti.

A Monza, il 65% dei pazienti guarisce completamente, mentre quasi tutto il rimanente riesce a guarire per oltre il 75% della lesione, migliorando comunque la propria qualitĂ  di vita.

Il dottor Brambilla spiga: «la vulnologia, la cura delle ferite, è un’arte medica antica. Il curare le ferite, isolandole dall’ambiente esterno, favorendo la capacitĂ  del corpo di guarirsi da sĂ© è stato forse il primo atto in assoluto della medicina.

Vi sono però ferite che non guariscono in modo spontaneo e che per troppo tempo sono state considerate “incurabili”: i pazienti che ne sono affetti sono stati per lunghi anni stigmatizzati e trascurati, sia dalla scienza medica sia dalla considerazione sociale.

Oggi questo campo è invece caratterizzato da terapie avanzate e dall’uso di prodotti di ingegneria tissutale. Acido ialuronico, collagene, cellule da donatori o cellule mesenchimali prelevate dai tessuti adiposi ci consentono, insieme ai nuovi approcci chirurgici, di dare risposte concrete e efficaci a questi pazienti e di condurli a una migliore qualitĂ  di vita».

Un ambulatorio che andrĂ  a supportare nel proprio operato i medici di medicina generale, che sapranno quindi dove inviare i propri pazienti con queste problematiche, ma anche le famiglie e le strutture sanitarie sul territorio.

Stefania Somaré