Per un’assistenza migliore e sostenibile in chirurgia

Nel corso del convegno “Slow Surgery 2.0. Qualità e sostenibilità in chirurgia” si è svolto un confronto sui temi della qualità, efficienza e sostenibilità nel mondo sanitario e chirurgico in particolare. Al centro del dibattito la riorganizzazione del sistema ospedaliero, il ruolo dell’Hta come strumento di valutazione e programmazione sanitaria e la gestione delle gare regionali e nazionali. Al fine di una razionalizzazione del sistema e di un miglioramento della qualità delle prestazioni, si è considerata l’opportunità di sostenere il cosiddetto modello hub&spoke, che parte dal presupposto che in determinate situazioni e complessità siano necessarie competenze che devono essere concentrate in centri ad alta specializzazione presso i quali vengono inviati i pazienti dagli ospedali del territorio. Il modello prevede la concentrazione dell’assistenza di maggior complessità in centri d’eccellenza e l’organizzazione dell’invio a questi hub da parte dei centri periferici dei pazienti che superano la soglia di complessità degli interventi effettuabili a livello periferico. Un altro elemento da tenere in considerazione è quello che le nuove tecnologie debbano essere introdotte a seguito di un’accurata valutazione e misurazione della qualità che possono portare, producendo realmente un migliore outcome in sanità. Particolare valore assumono gli strumenti di analisi come l’Health technology assessment, nato per fornire una risposta operativa al divario tra le risorse limitate del sistema sanitario, la crescente domanda di salute e l’innovazione tecnologica, prendendo in considerazione gli aspetti clinici, economici, organizzativi, etici, sociali relativi all’introduzione di una nuova tecnologia.