«La Revisione sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia” della Corte dei Conti sulla sanità ha sottolineato il rischio di riduzione delle cure in alcune Regioni per effetto dei piani di rientro dal deficit economico», spiega Giovanni Caracci, direttore Area funzionale Qualità e Accreditamento di Agenas. «Anche se la Corte dei Conti ha confermato gli effetti positivi del percorso di risanamento dei conti, il punto di debolezza del sistema resta la disomogeneità sul territorio degli interventi di riqualificazione dei servizi di assistenza sanitaria. Tagli e tetti di spesa, controlli stringenti sulle prestazioni, aumento delle compartecipazioni sono misure più o meno efficaci per garantire la sostenibilità finanziaria della spesa sanitaria nel breve periodo, ma da sole non possono tenere sotto controllo i principali fattori di crescita della spesa nel lungo periodo; inoltre, presentano rischi per il mantenimento dei livelli di qualità ed equità dei Ssr. A questo punto, eventuali ulteriori interventi di riduzione del finanziamento, in assenza di interventi finalizzati al recupero di inefficienze o inappropriatezze nell’erogazione dei servizi e delle prestazioni si ripercuoterebbero sistematicamente sul volume, sui livelli, sulla qualità e sulla sicurezza delle cure, nonché sull’accesso ai servizi da parte dei cittadini, soprattutto di quelli più svantaggiati. Ulteriori riduzioni di risorse, in assenza di quei cambiamenti strutturali che abbiamo menzionato, non appaiono compatibili con la sostenibilità del sistema sanitario. Così, anche le Regioni virtuose potrebbero avere problemi se non si rafforzano gli interventi volti al recupero delle risorse impiegate con modalità inappropriate e inefficienti, entrando capillarmente nei livelli di complessità che caratterizzano ogni sistema sanitario locale. Anche le azioni di contrasto all’illegalità e all’uso etico delle risorse possono contribuire a risanare il sistema. In questa direzione è orientato l’Accordo tra Agenas e Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione per la realizzazione di una collaborazione di natura amministrativa finalizzata a individuare e sperimentare modelli integrati di controllo interno per la gestione dei rischi collegati al governo delle aziende sanitarie, con specifico riferimento al raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e legalità, attraverso il recupero dei valori di integrità ed etica professionale e aziendale».