Reti tempo-dipendenti in Italia: organizzazione cruciale per l’esito clinico

Presentata a Roma il 22 ottobre la quarta indagine Agenas sullo stato di attuazione delle reti tempo dipendenti in Italia. La sopravvivenza dei pazienti dipende in modo determinante dalla qualità della pianificazione e dalla governance regionale. Migliorano gli esiti clinici ma permangono forti gap territoriali

La Quarta Indagine Nazionale di Agenas sulle Reti Tempo-Dipendenti, relativa all’anno 2023 – presentata a Roma presso la sede dell’Agenzia lo scorso 22 ottobre – rivela un miglioramento complessivo nella risposta sanitaria agli eventi acuti (infarto, ictus, trauma).

Tuttavia, le cure restano disomogenee, con un tempo d’intervento che varia in modo significativo tra le Regioni, mettendo a rischio l’equità del SSN. L’analisi punta a spostare il focus dall’esito finale al processo di cura.

I risultati del monitoraggio

L’analisi, basata su un Indice Sintetico Complessivo di Valutazione – che combina la pianificazione organizzativa (ISQ, peso 30%) con gli indicatori di esito clinico (ISSDO derivati dai flussi SDO, peso 70%) – conferma che una migliore organizzazione si traduce direttamente in risultati clinici superiori, valutando in dettaglio: rete cardiologica, rete ictus, rete trauma e rete emergenza-urgenza.

Differenze regionali: l’exploit della Campania e i fanalini di coda

L’indagine evidenzia una crescita del numero di Regioni che raggiungono l’eccellenza, ma con forti disomogeneità territoriali. Nella rete Cardiologica la Campania, insieme a Friuli-Venezia Giulia e Lazio, raggiunge il punteggio massimo (1 su 1). In coda, con il punteggio più basso, si trovano Abruzzo e Calabria (0,63).

Per quanto attiene alla rete Ictus, anche qui la Campania si posiziona in cima, guidando la classifica con Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche e Veneto. A chiudere la graduatoria è invece la Sardegna (0,27) che si posiziona agli ultimi posti anche per la rete Trauma insieme all’Emilia Romagna. Per la rete Emergenza-Urgenza la Campania è ancora tra i migliori. Fanalino di coda la Basilicata.

Questa frammentazione territoriale richiede di focalizzarsi sull’analisi del processo per identificare le vere difficoltà strutturali.

Minuti che valgono anni: le diseguaglianze nelle performance

Le disomogeneità diventano drammatiche quando si analizzano gli indicatori di performance, dove la rapidità è cruciale per la prognosi del paziente:

  • Infarto (angioplastica in 90 minuti): l’obiettivo terapeutico (intervento entro 90 minuti) viene raggiunto in Italia nel 56,1% dei casi. La variazione regionale è netta: si va dal 68,9% del Veneto (il migliore) al 42,3% della Sardegna
  • Ictus Ischemico (trombolisi): l’efficacia del trattamento salvavita varia dal 21,2% del Veneto al 5,53% del Molise, dimostrando come un paziente colpito da ictus abbia probabilità di cura molto diverse a seconda della sua residenza.

La sfida del territorio e della continuità nella presa in carico

La vera frontiera per il miglioramento del SSN non è relativa solo all’intervento acuto, ma interessa anche l’ottimizzazione del post-acuto e la gestione territoriale.

A tale riguardo, il rapporto ha confermato una forte tendenza all’uso inappropriato del Pronto Soccorso: su oltre 18,5 milioni di accessi, circa il 60% sono codici bianchi o verdi (emergenze lievi), un dato che conferma l’urgenza di potenziare la medicina territoriale per decongestionare l’area dell’emergenza.

Per quanto riguarda il post acuto, esperti e pazienti – come Andrea Vianello, colpito da ictus e oggi presidente di A.L.I.Ce Italia Odv – hanno denunciato l’assenza di un adeguato follow-up e l’urgente necessità di implementare programmi di riabilitazione e definire indicatori terapeutici chiari per i pazienti ad alto rischio.

In conclusione, l’indagine Agenas si configura come un punto di partenza cruciale per sviluppare politiche sanitarie future che integrino la prospettiva digitale e quella del paziente, con l’obiettivo finale di ridurre le profonde disuguaglianze e uniformare la qualità delle cure in tutta Italia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here