Con oltre 500 strutture presenti sul territorio nazionale, 70 mila addetti, di cui 12 mila medici, 26 mila infermieri e tecnici e 32 mila operatori di supporto, la componente di diritto privato rappresentata dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata si conferma risorsa di peso per la crescita economica e di benessere del Paese.
L’ospedalità privata garantisce il 26,5% delle prestazioni in Italia, ma incide sulla spesa pubblica solo per il 13,5%.
Questi dati sono emersi in occasione del 1° Bilancio sociale aggregato delle strutture ospedaliere associate realizzato da BDO per AIOP e presentato a Roma lo scorso 27 novembre.
«Attraverso questo strumento vogliamo comunicare di più e meglio chi siamo e come lavoriamo in un contesto che evolve e che deve essere rifunzionalizzato con continui investimenti», ha sostenuto in apertura la presidente AIOP, Barbara Cittadini.
«L’ospedalità privata rappresenta un tassello importante del sistema sanitario nazionale per rispondere al bisogno di salute dei cittadini.
Attraverso il bilancio sociale vogliamo mostrare quanto la nostra componente rappresenti in termini di valore aggiunto, crescita, innovazione, sviluppo e competitività.
Per fare questo il bilancio sociale ha approfondito quattro aspetti: l’identità associativa d’impresa; la sostenibilità economica; la sostenibilità sociale; la sostenibilità ambientale».
Il risultato è una fotografia delle capacità e potenzialità delle aziende private quali centri di produzione e di ricchezza, oltre che di benefici sociali e culturali.
In altri termini il bilancio sociale rappresenta per AIOP e le sue associate l’opportunità di comunicare quello che fanno in termini di valore aggiunto.
L’ospedalità privata è costituita per lo più da quella piccola e media impresa che investe in ricerca e produce sviluppo nel territorio e per il territorio.
La sanità privata è infatti un “motore per l’economia”, non soltanto per l’occupazione, ma anche per l’indotto che riesce ad attivare: considerando anche l’indotto indiretto – connesso al cosiddetto turismo sanitario – si stima un effetto moltiplicatore di 1,57, per un totale di 6,83 miliardi di euro», ha concluso Cittadini.
I numeri di AIOP
Fanno parte di AIOP 518 strutture associate con oltre 60 mila posti letto di cui 52 mila accreditati al servizio sanitario nazionale.
Oltre il 61% delle aziende vanta un sistema di gestione qualità ISO 9001 e un codice etico, il 70% delle aziende è in possesso del modello organizzativo 231 e oltre l’80% possiede un sistema di risk management e formazione sull’anticorruzione.
Per quanto concerne l’occupazione – che ha registrato un incremento importante nel quinquennio 2013-2017 segnando un +7,6%– va sottolineato che il 68% della forza lavoro è costituita da donne, di cui il 76% risiede nella stessa provincia della struttura in cui lavora e l’86% gode di contratti a tempo indeterminato.
Inoltre, il 93% delle strutture che hanno partecipato al bilancio sociale sono accreditate con il sistema sanitario nazionale, con circa il 90% dei posti letto accreditati.
Complessivamente le strutture AIOP erogano prestazioni a circa 1 milione di degenti per circa 8 milioni di giornate di degenza complessive, garantendo il 28,4% delle giornate di degenza.
Il valore della produzione di tutte le strutture associate AIOP per l’esercizio 2017 ha sfiorato i 7,9 miliardi di euro, di cui il 96% derivante da ricavi delle vendite e delle prestazioni che corrispondono alle tariffe previste dal SSN.
Da sottolineare anche il valore che queste strutture rappresentano per l’economia locale: le strutture di ospedalità privata hanno contatti con 67 mila aziende per la fornitura di beni e servizi, di cui il 45% ha sede nella stessa regione della struttura.
Da rimarcare infine l’impegno di AIOP per l’ambiente: il 61% delle strutture ha intrapreso iniziative volte a un efficientamento energetico, il 48% ha messo in atto azioni per migliorare la gestione dei rifiuti, il 27% ha ridotto le emissioni di CO2.
Un terzo delle strutture è, inoltre, impegnato nella tutela delle aree verdi.
Bruno Biagi, presidente AIOP Emilia-Romagna, ha portato l’esperienza di una regione apripista per quanto concerne il percorso di rendicontazione.
L’AIOP di Bologna è ormai all’ottavo bilancio sociale, il terzo a livello regionale.
«La volontà di rendicontare non nasce soltanto dal desiderio di dimostrare quello che le imprese AIOP offrono in termini di prestazioni sanitarie.
La qualità dell’assistenza è ampia e variegata e proprio grazie a questo la sanità è stata capace in Emilia-Romagna di creare un indotto anche sul territorio: a ogni euro investito in sanità corrisponde 1,5 euro in termini di ricaduta sul territorio.
L’ospedalità privata», ha proseguito Biagi, «ha inoltre sempre mantenuto un occhio rivolto al futuro, tanto che anche a fronte delle riduzioni del fondo sanitario nazionale, le aziende private non hanno mai operato tagli sul personale, quasi sempre incrementato.
Un personale costituito per lo più da giovani donne, laureate in più dell’80% dei casi».
«In questo periodo di grandi cambiamenti appare indispensabile ritessere un rapporto di fiducia con i cittadini», ha sostenuto Antonio Calabrò, vicepresidente Assolombarda.
«In Italia è difficile fare impresa, anche a causa di un eccesso normativo a volte lacunoso, ma è sui valori della sostenibilità, intesa in tute le sue sfaccettature che abbiamo rafforzato il nostro modo di fare impresa, in modo responsabile.
Perché la sostenibilità è oggi un elemento fondante della competitività».
In chiusura Barbara Cittadini ha auspicato «un modello virtuoso privato-pubblico che possa essere sempre più riconosciuto e supportato da politiche adeguate».
Elena D’Alessandri