Anestesia, la nuova era

anesthesiaSi chiama “Target Controlled Infusion”, per gli amici TCI: un sistema composto da un computer che controlla da due a quattro pompe di infusione e che consente di rilevare la concentrazione teorica raggiunta dall’ipnotico o dall’analgesico a livello del suo recettore cerebrale e, quindi, di modulare la quantità di anestesia rilasciata durante l’operazione chirurgica momento per momento, perché sia sempre ottimale. Inoltre, «attraverso il sistema computerizzato, l’anestesista può variare di volta in volta, e in ogni momento, l’obiettivo assegnato per l’anestesia, secondo le necessità che cambiano nel corso dell’intervento», sottolinea Antonio Farnia, direttore di Anestesia dell’Ospedale Angelo di Venezia, a oggi l’unico grande ospedale italiano ad aver adottato il sistema, nonché uno dei pochi al mondo. Molti i vantaggi del TCI, che richiede l’uso di anestesia endovenosa, limitando invece l’uso degli anestetici da inalare, riducendo così l’inquinamento ambientale da parte di gas e vapori anestetici, nonché l’esposizione dei pazienti e del personale sanitario a tali gas e vapori. «L’uso di farmaci endovenosi garantisce inoltre che il paziente, nei limiti del possibile, abbia un’esperienza anestesiologica non spiacevole e in molti casi tranquilla, se non piacevolmente rilassante, con ridotta entità o assenza di nausea e vomito postoperatorio», aggiunge Farnia. Infine, il sistema stima anche il tempo del risveglio, favorendo la sicurezza del paziente. Oltre che all’Angelo, il TCI verrà usato anche all’Ospedale Civile di Venezia.

Stefania Somaré