Così l’Ismett gestisce il carico assistenziale

Ricerca e cura: Fondazione Ri.MED entra in Ismett

Il lavoro degli infermieri è faticoso e, se mal gestito, rischia di essere dannoso sia per il professionista sia per la struttura sanitaria e i pazienti. Ecco dunque che in Ismett Irccs – l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione di Palermo è stato sviluppato un sistema per il calcolo del carico assistenziale in grado di ottimizzare la distribuzione del carico di lavoro tra infermieri, facilitando anche la pianificazione delle risorse umane nelle diverse unità di riferimento. Con questo strumento l’istituto siciliano ha vinto il Premio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano nella categoria “Processi amministrativi e gestionali”. Lo strumento ha già portato vantaggi in Ismett Irccs: per esempio, una diminuzione delle ore di straordinario e degli ordini di servizio per gli infermieri, calati dai 57 del 2014 ai 4 del 2016. In parallelo sono stati azzerati gli errori di somministrazione di farmaci rapportati ai giorni di degenza (che nel 2014 erano l’1,1‰) e sono diminuiti i tassi di infezioni correlate all’assistenza, passati dal 9,9‰ del 2014 al 7,5‰ del 2016. La sola percentuale a non decrescere è quella del gradimento dell’operato degli infermieri da parte dei pazienti, che invece è salita dal 72% del 2014 all’86% del 2016: infermieri più soddisfatti e che lavorano le giuste ore possono infatti donare molto di più in corsia, rispetto a professionisti stanchi e affaticati. Giuseppe Arena, direttore delle Attività Infermieristiche di Ismett Irccs, spiega: «si tratta di un sistema proattivo che, sulla base dei parametri presenti in cartella clinica e stabiliti per l’NCS, quantifica il livello di assistenza richiesto da ogni paziente ricoverato, inviando il dato a tutti i coordinatori delle unità. In questo modo si genera un quadro completo dei pazienti e di tutti i parametri che hanno contribuito a determinarne il carico assistenziale, per ogni reparto, rendendo possibile una distribuzione equa nella singola unità e nell’intero Istituto». Dato il successo dello strumento, Ismett Irccs ha deciso di chiedere il brevetto presso l’USPTO negli Stati Uniti, dove ha sede UPCM, e sta già pensando a sviluppi successivi.