Criticità del vecchio ospedale di Mazara del Vallo

Da pochi mesi hanno preso avvio i lavori per la ristrutturazione e l’ampliamento dell’Ospedale Abele Ajello, uno dei più importanti interventi di riqualificazione integrale intrapresi in Italia su un edificio a destinazione ospedaliera.
L’edificio principale del vecchio ospedale presentava tutti i vincoli strutturali tipici degli edifici realizzati in muratura portante, abbinati a quelli che caratterizzano i corpi di fabbrica di ridotta profondità, caratteristica anche delle spine di costruzione più recente, quali la ridotta flessibilità degli ambienti, condizionata dalla configurazione stessa dei manufatti e dalle loro insufficienti dimensioni e, in generale, la scarsa flessibilità spazio-funzionale.
Dal punto di vista organizzativo-funzionale, in alcun caso l’edificio era in grado di soddisfare le esigenze richieste dai più vigenti indirizzi normativi, per dotazione di locali e standard dimensionali, in ambito sanitario e della sicurezza. Per esempio: le camere di degenza, quasi tutte a tre posti letto, non rispondevano allo standard minimo di 9 m2/posti letto; i servizi igienici, in gran parte non attigui alle camere, non assicurano un adeguato comfort alberghiero; i servizi sanitari di reparto (locale lavoro infermieristico, soggiorno pazienti, bagno assistito ecc.) erano insufficienti o inesistenti. Reparti quali il Blocco operatorio e il Blocco parto non presentavano i requisiti minimi di igiene (separazione dei percorsi sporco e pulito, filtri per i pazienti e il personale, dotazione minima di locali di supporto). Il Pronto Soccorso e il reparto Cardiologia con annessa Utic erano allocati in locali insufficienti e poco funzionali.