Diabete e celiachia: i pediatri diano supporto all’attuazione dello screening

In attesa dei decreti attuativi, la FIMP conferma la propria disponibilità a impegnarsi affinché lo screening venga effettuato al meglio.

Lo scorso ottobre 2023 ha visto l’approvazione del disegno di legge per lo screening del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica, tra 1 e 17 anni di vita (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/09/27/23G00140/sg). Proposta dalla Fondazione Italiana Diabete, la legge vuole favorire l’individuazione di soggetti a rischio o asintomatici, così da avviare un monitoraggio della patologia e il suo trattamento precoce per ridurre il possibile impatto sistemico della malattia stessa. La legge prevede anche l’istituzione di un Osservatorio Nazionale, formato da medici e scienziati esperti, e la produzione di periodiche campagne di sensibilizzazione e informazioni rivolte alla popolazione generale da parte del Ministero della Salute.

Ampia la pletora dei pazienti che potranno godere dei vantaggi offerti da uno screenin nazionale: il diabete di tipo 1 è, infatti, una tra le più frequenti patologie croniche pediatriche, interessando circa 1 soggetto ogni 350 nati vivi, mentre la celiachia colpirebbe 1 bambino ogni 60. Dal punto di vista della prevalenza, il diabete mellito è più frequente nei soggetti di genere maschile, mentre la celiachia in quelli di genere femminile. Entrambe le malattie possono presentarsi senza una sintomatologia chiara, rendendo faticosa la diagnosi ed entrambe vedono aumentare la propria incidenza a livello mondiale.

Il ruolo della pediatria

Antonio D’Avino, presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), sottolinea l’importanza di questa legge, definita come «innovativa e unica al mondo, che potrà avvalersi, per la sua piena attuazione, del supporto della rete capillare dei settemila pediatri di famiglia che rappresentano il pilastro delle cure pediatriche sul territorio».

Perché lo screening diventi operativo è infatti necessario innanzitutto portarlo a conoscenza delle famiglie con figli tra l’1 e i 17 anni di età. Ruolo che compete proprio al pediatra di libera scelta.

Specifica D’Avino: «l’attenzione alla diagnosi precoce del diabete e alla prevenzione delle sue complicanze è un obiettivo primario della Pediatria di Famiglia per assicurare ai bambini e ragazzi che ne sono affetti la migliore qualità e aspettativa di vita e per alleggerire il peso della malattia sulle famiglie. Questa legge ci permette di esplicare al massimo la nostra mission che è quella della prevenzione, innanzitutto, e della presa in carico delle cronicità, come nel caso del diabete di tipo 1, garantendo la continuità dell’assistenza lungo l’arco della crescita e dello sviluppo del bambino e dell’adolescente» e conclude: «la pediatria di famiglia è pronta a dare il proprio contributo; confidiamo che la capillarità e la continuità del rapporto fiduciario che il Pediatra instaura fin dai primi giorni di vita con la famiglia possano rappresentare un importante strumento nella lotta al diabete di tipo 1».

Ora aspettiamo che vengano emanati i decreti attuativi, così da poter iniziare a rendere operativa la legge e agire a livello di territorio. Il ministro Schillaci ha confermato che si è «già al lavoro per la predisposizione dei decreti attuativi per l’adozione del programma di screening e per l’istituzione dell’Osservatorio nazionale che avrà il compito delicato di studiare ed elaborare le risultanze dello screening pubblicando annualmente una relazione sul portale del Ministero della Salute».