Una review dell’Ospedale Regionale Universitario di Malaga, in Spagna, ha evidenziato la necessità di standardizzare i protocolli ERAS – Enhanced Recovery After Surgery – applicati all’urologia e, in particolare, alla cistectomia radicale, trattamento del tumore vescicale infiltrante o del tumore superficiale recidivo ad alto rischio di progressione (España-Navarro R, Rabadán-Márquez P, Pérez-Argüelles D, Sánchez-Martínez N, Hernández-Alcaraz D, García-Galisteo E. Implementation of ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) protocols for radical cystectomy patients: The pathway to standardization. A systematic review [published online ahead of print, 2020 Jul 21]. Aplicación de protocolos ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) en pacientes cistectomizados: el camino hacia la estandarización. Una revisión sistemática [published online ahead of print, 2020 Jul 21]. Actas Urol Esp. 2020;S0210-4806(20)30143-1. doi:10.1016/j.acuro.2020.06.003).

Basata su 25 articoli, dei quali solo 3 randomizzati, la review ha individuato alcuni vantaggi conseguenti all’uso del protocollo ERAS, soprattutto in termini di riduzione della degenza ospedaliera, di riduzione del tasso di complicanze maggiori, di riduzione del tempo intercorso tra l’intervento e la prima deambulazione e di miglioramento del recupero intestinale.
Se, però, ci si sposta sull’analisi dei protocolli utilizzati nei vari studi, quel che emerge – sottolineano gli autori – è una grande variabilità sia nel numero degli elementi introdotti in ogni protocollo sia nel metodo di implementazione nel reparto.
Questa variabilità rende difficile la comparazione tra i diversi studi: di qui l’esigenza di standardizzare.
Un ultimo dato evidenziato dagli autori è che occorre condurre studi randomizzati.

Stefania Somaré