Sono più di trecento i bambini e i ragazzi seguiti dalla UO di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia Infantile del Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, con circa sessanta nuove diagnosi l’anno (si tratta soprattutto di pazienti che vengono dalle Regioni del Centro-Sud).
I tumori trattati con maggiore frequenza, qui, sono i tumori cerebrali e le leucemie linfatiche acute.
In questi giorni sono stati inaugurati i nuovi locali del reparto, caratterizzato da un’area di degenza con 10 posti letto, cui si aggiungono 5 posti letto del Day Hospital, più spazi e servizi per accogliere i pazienti e le loro famiglie con una sala giochi, un giardino pensile attrezzato, una sala per gli adolescenti con computer, playstation, televisore e spazio lettura, una cucina attrezzata.
Il nuovo reparto risponde al principio di maggiore umanizzazione delle cure e dà la possibilità ai piccoli pazienti di affiancare alle terapie oncologiche attività ludiche come laboratori creativi, sportivi e di studio.
Antonio Ruggiero, direttore dell’Oncologia Pediatrica, ha sottolineato che: «nel mondo dell’oncologia pediatrica molto è cambiato. Oggi il 70% dei bambini guarisce, ma purtroppo per alcuni tipi di tumore le terapie non sono così efficaci da garantirne la guarigione.
Questo nuovo reparto cerca di dare spazio maggiore alla qualità delle cure, che significa avere più spazi dedicati alle attività di supporto alle terapie.
Accanto a questo, la necessità di una ricerca per identificare medicinali più efficaci per alcuni tipi di tumori dove le attuali terapie non sono così promettenti».
All’inaugurazione era presente anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha dichiarato: «guardare negli occhi questi genitori dà il senso del valore del Servizio Sanitario Nazionale.
I bambini che hanno problemi di salute così seri hanno bisogno di uno Stato forte che sia in grado di difendere fino in fondo il diritto alla salute. Penso che qui più che mai si capisca il senso dell’articolo 32 della Costituzione. Per questo dobbiamo dare forza al nostro Servizio Sanitario Nazionale, per questo dobbiamo continuare a fare il possibile per continuare a investire sulla nostra sanità».
Stefania Somaré