Clinica e ricerca d’eccellenza al servizio del bambino: il binomio fondante dell’Istituto Scientifico Gaslini ha una nuova applicazione nel Centro Riabilitativo inaugurato presso il padiglione 1 dell’ospedale pediatrico genovese. «Una vera e propria Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione, dotata di un day hospital in grado di offrire continuità di cura ai pazienti del Gaslini e rispondere alla domanda del territorio (fino a ieri molti pazienti con disabilità grave dovevano andare fuori Regione per ricevere cure adeguate)», afferma Vincenzo Lorenzelli, presidente del Gaslini.
«D’ora in poi i bambini disabili potranno seguire un programma completo di riabilitazione intensiva assistiti da logopedista, psicomotricista e terapista occupazionale», spiega Silvio Del Buono, direttore sanitario del Gaslini. «Grazie al contributo della Regione Liguria è stato realizzato il day hospital riabilitativo», ricorda Paolo Petralia, direttore generale. «Grazie alla sinergia con Istituto Italiano di Tecnologia abbiamo attivato il laboratorio di robotica e con il contributo della Fondazione e della Gaslini onlus abbiamo rinnovato strutture già esistenti come il laboratorio di analisi del movimento». Il laboratorio di robotica è gestito dal personale medico del Gaslini in collaborazione con gli ingegneri dell’Istituto Italiano di Tecnologia. «Qui ricercatori e sanitari moduleranno l’attività riabilitativa sulle specifiche esigenze del paziente, con maggior precisione ed efficacia», spiega Paolo Moretti, direttore dell’Unità Operativa. «I sistemi robotici impiegati sono stati sviluppati dai ricercatori del Laboratorio di Robotica Riabilitativa del nostro Dipartimento di Robotics, Brain and Cognitive Sciences, in collaborazione con l’Università di Genova», fa sapere Lorenzo Moretta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia. La ricerca clinica può così avvalersi di una tecnologia che facilita la riabilitazione, permettendo anche la registrazione di dati accurati sulla condizione fisiologica dei pazienti; Il laboratorio congiunto, quindi, pone l’accento sia sulla pratica clinica, sia sulla maggiore comprensione dei fenomeni legati al riapprendimento motorio dell’arto superiore.