Meyer, scansione 2D e 3D per chirurgia ortopedica

La Fondazione Meyer ha acquisito un’avanzata tecnologia di scansione 2D e 3D combinata da utilizzare nei più complessi interventi di chirurgia ortopedica, per avere una maggiore definizione delle immagini cliniche e ridurre il tempo di esposizione alle radiazioni dei pazienti e dell’équipe chirurgica.

Grazie a questo nuovo macchinario, la Struttura Organizzativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer di Firenze, guidata dal prof. Giovanni Beltrami, potrà rispondere in modo migliore alle esigenze sempre più numerose dell’utenza.
Inoltre, si potranno fornire nuovi servizi sanitari di avanguardia, riducendo al contempo i costi, migliorando l’efficacia dei risultati clinici e riducendo, come già accennato, l’esposizione ai raggi x dei piccoli pazienti durante gli interventi chirurgici.

Siglata 3 anni fa, la partnership tra l’ospedale pediatrico fiorentino e la casa di moda Salvatore Ferragamo Spa prevede un investimento di 1,5 milioni di euro su base triennale, fondi grazie ai quali Fondazione Meyer ha già potuto acquistare uno spettrometro di massa per sostenere le attività di ricerca del proprio laboratorio di screening neonatale, un ecocardiografo di alta gamma e l’aggiornamento della risonanza magnetica per supportare lo sviluppo clinico della Cardiologia Pediatrica. Questi erano gli obiettivi che si era data la Fondazione alla sottoscrizione dell’accordo, che si è dimostrato quindi efficace.

Ortopedia Pediatrica del Meyer continua a evolvere

Negli ultimi anni, anche grazie alla guida del prof. Beltrami, l’Ortopedia del Meyer ha fatto importanti passi avanti nella cura e nel follow-up dei pazienti pediatrici, coprendo pressoché tutte le sottospecialità dell’ortopedia.

Oggi la SOC è specializzata nel trattamento di varie malattie dell’apparato muscolo-scheletrico di natura ortopedica, traumatologica, oncologica, metabolica, infettiva, neuromotoria e displasica. Qui vengono inoltre seguiti pazienti con scoliosi e si esegue la chirurgia della mano anche sui più piccoli.
Va da sé che una realtà come quella fiorentina richiede la presenza di una equipe interdisciplinare che possa discutere anche i casi più complessi.

Anche la multidisciplinarietà è uno dei tasselli che concorre a una presa in carico globale del paziente: sono attive collaborazioni con altri servizi ospedalieri, tra i quali pediatria, oncoematologia, neurologia, neurochirurgia, reumatologia, malattie infettive, malattie genetiche, malattie metaboliche, endocrinologia e riabilitazione funzionale.