Da anni si sottolinea il ruolo fondamentale della relazione ospedale-territorio per la gestione in particolare delle criticità. A tal proposito, lo scorso 15 marzo l’Asst di Monza ha presentato due nuovi modelli che vanno proprio in questa direzione, e che vedono il medico di medicina generale avere un ruolo attivo.
Al centro del primo modello c’è l’Epatite C: in questo caso i medici di medicina generale avranno i mezzi necessari per riconoscere i casi suscettibili alla terapia antivirale, prescrivere la batteria di esami necessari per arrivare alla definizione della terapia e inviare il paziente per la visita all’ospedale San Gerardo, unico centro prescrittore dei nuovi farmaci per l’Epatite C in Brianza. Il progetto, voluto anche dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Monza e Brianza, consente allo stesso medico di medicina generale di osservare a distanza l’andamento della terapia e gli esiti degli esami dei propri pazienti.
Il secondo focus dell’Asst è sui tumori gastro-enterici e ha come obiettivo garantire un percorso diagnostico rapido e di qualità. Gli obiettivi di questo secondo modello, che vede la collaborazione di Chirurgia Generale, Radiodiagnostica, Oncologia e Endoscopia, sono: garantire un percorso diagnostico rapido e di qualità, con appuntamenti in tempi brevi; migliorare la comunicazione tra medico di medicina generale e ospedale; ottimizzare la preabilitazione; prevenire il prolungamento improprio di ricoveri. Un follow-up effettuato dal medico di medicina generale in accordo con lo specialista garantirebbe il raggiungimento di questi scopi, alleggerendo notevolmente l’impegno di risorse ospedaliere.
In entrambi i casi i medici di medicina generale avranno a disposizione numeri telefonici e caselle di email dedicate per entrare rapidamente in contatto con l’ospedale.
Il direttore generale dell’Asst di Monza, Mario Alparone, ha sottolineato che «si tratta di eccellenti esempi di realizzazione di percorsi dedicati ai nostri pazienti che danno attuazione alla strategia di coniugare l’eccellenza clinica al territorio, grazie alla collaborazione con i medici di medicina generale».
Stefania Somaré