Ospedali pubblici: disavanzo annuo di sei miliardi

20141210_094621Questo il principale dato emerso dal 12° rapporto annuale “Ospedali&Salute 2014” promosso da Aiop e realizzato da Ermeneia, presentato a Roma presso la Camera dei Deputati. Secondo il rapporto, nel 2013 le aziende ospedaliere e gli ospedali gestiti dalle Asl presentano, a livello nazionale, un disavanzo reale complessivo che oscilla tra il 13,2% e il 20,1% della spesa sostenuta per le prime e tra il 12,6% e il 14% della spesa per i secondi. Anche scegliendo l’ipotesi più prudenziale di stima, siamo comunque davanti a cifre dell’ordine di 3,3 miliardi di euro di disavanzo per le aziende ospedaliere e di 2,7 miliardi di disavanzo per gli ospedali gestiti dalle Asl.
L’86% della spesa ospedaliera pubblica fa capo agli istituti pubblici, mentre il restante 14% è destinato alle strutture accreditate, che assicurano il 25% delle prestazioni ospedaliere.
Il rapporto presentato da Aiop dedica due capitoli ai cittadini: uno sull’opinione degli utilizzatori, presente anche nelle edizioni passate, e un nuovo capitolo interamente dedicato ai caregiver.
Durante la giornata congressuale si è anche tentato di rispondere a due domande: si è conclusa la stagione dei tagli in sanità? Adesso cosa succede? Il Patto per la Salute siglato a luglio e frutto dell’intesa della Conferenza Stato-Regioni sembrava aver restituito una timida fiducia e stabilità agli operatori del settore, con una previsione di finanziamento pluriennale dell’intero sistema per il triennio 2014-2016 attestata sui 330 miliardi circa. Purtroppo, il finanziamento prospettato potrebbe essere messo in dubbio dalla Legge di Stabilità 2015, che prevede un taglio di trasferimenti alle Regioni del valore di 4 miliardi. Se ciò dovesse accadere, il rischio potrebbe essere l’avvio di un’inesorabile corrosione del sistema, poiché il livello del finanziamento, secondo Aiop, si colloca al limite inferiore e invalicabile per mantenere il sistema sanitario nel contesto di quelli più evoluti al mondo. L’Italia, tra l’altro, è già da diversi anni il fanalino di coda dei Paesi dell’Europa dei 15, con una spesa sanitaria globale che rappresenta solo il 7% del Pil. Nonostante ciò, il livello qualitativo delle prestazioni erogate rimane per ora molto alto, grazie anche al fondamentale contributo fornito dalle aziende sanitarie di diritto privato che assicurano il 25% delle prestazioni ospedaliere, gravando solo per il 15% sulla relativa spesa pubblica. L’ulteriore riduzione di risorse, se concretizzata dalla Legge di Stabilità 2015, andrà a colpire la sanità e paradossalmente colpirà ancora una volta la rete delle aziende di diritto privato che erogano le prestazioni a minor costo con la massima soddisfazione degli utenti.