Per definizione, si inizia a parlare di anzianità dopo i 75 anni di età. Un recente articolo pubblicato dalla Società della Medicina di Emergenza Urgenza (SIMEU) ha sottolineato come negli ultimi anni ci sia stato un trend a crescere degli accessi di anziani in Pronto Soccorso. Nel 2015 si parlava del 12% del totale e in questi 3 anni la percentuale è cresciuta ancora. Un altro dato importante, da considerare, è che molto spesso questi pazienti arrivano in Pronto Soccorso per motivi davvero urgenti, come attesta il fatto che nella maggioranza dei casi si vedono assegnato un alto codice di priorità al triage.
Allo stesso tempo, come sottolinea un altro comunicato della ASST di Monza e Brianza, spesso questi pazienti vengono sottoposti a un maggior numero di esami diagnostici, il che li tiene in Pronto Soccorso per un tempo maggiore rispetto ai pazienti più giovani.
Infine, questi pazienti vengono ricoverati più spesso dei pazienti più giovani (30-50% contro il 12%).
Sebbene tutti concordino che il Pronto Soccorso non sia il posto più sano dove far attendere un anziano, la stessa struttura può a ragione essere il luogo dove, con l’uso del Traige, stratificare la popolazione anziana in arrivo tra quella che necessita di un ricovero per approfondimenti e quella che invece può seguire un iter tradizionale.
Dallo scorso primo febbraio presso l’Ospedale di Desio è stato avviato a tal proposito un progetto dedicato proprio agli anziani fragili che si rivolgono al Pronto Soccorso per una situazione di emergenza. In particolare, sono stati dedicati 10 posti ai soggetti che arrivano in PS necessitando di maggiori approfondimenti diagnostici: questi posti letto sono stati individuati all’interno dell’Unità di Medicina e verranno gestiti in collaborazione con l’Unità Operativa Universitaria di Geriatria di Monza, l’equipe del Pronto Soccorso e la Medicina di Desio.
Il nuovo Direttore Generale della ASST di Monza, Mario Alparone, ha così commentato: «sono particolarmente attento ai percorsi di presa in carico orientati alle cronicità e fragilità. Questo è un eccellente esempio di attivazione sperimentale di un modello dedicato agli anziani che da un lato consente di ridurre i tempi di attesa durante la fase di PS, momento critico per un anziano, e dall’altro si prefigge una degenza mirata a questa fascia di pazienti, il miglioramento del percorso di rientro a casa, riducendo quindi la probabilità di un re-ingresso in Pronto Soccorso. Si tratta di un’intelligente iniziativa di percorso clinico che, insieme ai letti di medicina di urgenza recentemente attivati a Monza, rappresenta concretamente l’attuazione della strategia di coniugare l’eccellenza clinica ai percorsi di presa in carico».
Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione, ha dichiarato: «l’iniziativa del presidio di Desio di implementare con ulteriori 10 posti letto il reparto di Medicina va nella giusta direzione di fornire un’assistenza mirata verso i pazienti più fragili che necessitano di cure specifiche. È una misura importante volta a prendersi cura del paziente che spesso arriva dal Pronto Soccorso e che ha bisogno di un ambiente consono con accanto un’équipe specializzata. Il progetto, innovativo, risponde alle esigenze dei soggetti più deboli: il compito della sanità è proprio questo, prendersi cura dei pazienti con una strategia ad hoc e personale sempre più specializzato».
Stefania Somaré