L’encefalografia è usata nella pratica clinica per valutare alterazioni dell’impulso elettrico cerebrale, condizione che può rivelare presenza di epilessia, per esempio, ma anche di patologie degenerative come le malattie di Alzheimer e di Parkinson.
Spesso, però, per dare informazioni chiare l’encefalografia deve essere condotta invasivamente, inserendo elettrodi nel tessuto sottostante le ossa craniche, che tendono a ridurre il segnale elettrico.
Con l’elettroencefalogramma sub-cranico (ECoG) o intracerebrale (SEEG) non si ottiene, però, un quadro completo dell’attività elettrica cerebrale, ma solo di alcune zone.
Con l’aumentare delle patologie neurodegenerative che interessano l’encefalo, cresce la necessità di sviluppare una encefalografia non invasiva capace, al contempo, di informare rispetto all’impulso elettrico del cervello nel suo insieme, per poter studiare a fondo i collegamenti tra le diverse aree encefaliche.
Il Politecnico di Torino, con il supporto di partner europei e un finanziamento dello European Innovation Council con un grant di circa 2,5 milioni di euro, ha avviato CEREBRO – “An electric Contrast medium for computationally intensive Electroencephalographies for high REsolution BRain imaging withOut skull trepanation”, un progetto che si propone di aumentare la precisione dell’encefalografia grazie a un mezzo di contrasto appositamente sviluppato con tecniche innovative di microfluidica, nanoelettronica e scienza del calcolo ad alte prestazioni.
I ricercatori del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, Francesco Paolo Andriulli, coordinatore del progetto, Giuseppe Vecchi e Danilo Demarchi, lavoreranno con colleghi dell’Institut Mines-Télécom (Francia), dell’Université de Bretagne Occidentale (Francia), del G.Tec Medical Engineering Gmbh (Austria) e dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (Svizzera) per ottenere un livello di maturazione tecnologica tra 4 e 6, ovvero un primo prototipo funzionante.
Obiettivo del progetto è consentire di migliorare la diagnostica medica per il cervello, favorendo la crescita dell’imaging diagnostico in questo ambito.
Si stima un potenziale economico molto alto per un progetto di questo tipo, non a caso è finanziato nell’ambito del Pathfinder europeo, che sostiene idee altamente innovative con il potenziale di produrre innovazioni dirompenti nel mercato.
Il potenziale di crescita nell’imaging cerebrale è notevole, se si pensa che al momento il neuroimaging ha una dimensione di 3 miliardi di euro l’anno contro i 22,5 miliardi di euro dell’imaging biomedico nel suo complesso.
Stefania Somaré