L’argomento radioprotezione in genere non raccoglie un atteggiamento incoraggiante da parte dei medici che devono predisporre il loro aggiornamento previsto dal d.lgs. 187/00. Sicuramente le ragioni sono molteplici e vanno dalla materia a volte ostica per la presenza di complessi concetti di fisica alla fatica di accettare un’incombenza che si presenta con la quinquennalità imposta dalla legge.
Gli sviluppi della medicina, grazie anche alla radiologia interventistica, in questi ultimi vent’anni sono stati tumultuosi e si sono accompagnati a importanti risultati sul piano clinico che lasciano ben sperare per il futuro.
Anche lo sviluppo tecnologico applicato all’ambito scientifico non conosce sosta, anzi pare rinnovarsi d’intensità a ogni nuova possibilità applicativa e questo è proprio il caso dell’informatica applicata all’imaging medico.
Oggi il settore è in così vigorosa espansione che in una manciata di anni le tecnologie diventano obsolete.
Mai come in questo settore la ricerca si accompagna all’attenzione dedicata agli effetti collaterali legati all’utilizzo di radiazioni ionizzanti e si assiste a indicazioni sempre più appropriate di indagini radiologiche che si accompagnano a valori dosimetrici assolutamente impensabili fino a qualche anno fa per ottenere una diagnosi raffinata e precisa.
Con queste premesse si possono comprendere le richieste del legislatore, che oggi richiede un aggiornamento costante in radioprotezione proprio per indirizzare il personale medico e paramedico a mantenere desta una costante consapevolezza dell’appropriatezza dell’indagine radiologica che viene predisposta sul paziente.
Per facilità di esposizione verranno poste alcune domande chiave che permettono di comprendere la materia, le azioni e gli attori.
Che cos’è la radioprotezione?
Una disciplina della branca della specialità di Radiologia Medica e Radiodiagnostica che organizza le conoscenze scientifiche nel merito della gestione delle indagini radiologiche, con particolare riguardo alle procedure necessarie alla protezione di pazienti e operatori dai rischi connessi all’utilizzo di apparecchiature e materiali a emissione di radiazioni ionizzanti durante esposizioni a scopo medico.
Lo sviluppo delle ricerche e delle pubblicazioni scientifiche in questo settore ha offerto un’enorme quantità di dati e di indicazioni che hanno permesso di realizzare un corpus specifico di conoscenze in questo settore tale da consentire la definizione di Raccomandazioni Cliniche e più organiche linee guida che consentono di associare procedure di utilità diagnostica alla sicurezza, auspicabile in un’azione di imaging medicale.
L’attenzione all’appropriatezza delle indagini diagnostiche radiologiche non può essere disgiunta dalla preoccupazione connessa alla sicurezza degli attori in gioco, siano essi pazienti o operatori sanitari a vario titolo coinvolti in tali procedure diagnostiche.
In ambito radiologico lo sviluppo della tecnologia consente di raggiungere risultati di raffinatezza e precisione diagnostica con valori dosimetrici del tutto differenti da un passato neanche troppo lontano: sono molti i fattori che hanno permesso di raggiungere questi rassicuranti risultati, non ultima l’accresciuta attenzione alle problematiche connesse all’esposizione a radiazioni ionizzanti imposta dai vincoli normativi richiesti dalla Comunità Europea a tutela dei suoi cittadini. In tal senso la normativa ha permesso e facilitato lo sviluppo di una coscienza scientifica negli addetti ai lavori, non ultima una coscienza deontologica che permette di raccogliere oggi risultati positivi con indagini appropriate coniugate a un’attenzione volta alla protezione nell’esposizione a radiazioni ionizzanti.
A quale normativa fa riferimento l’aggiornamento in radioprotezione ai sensi del d.lgs. 187/00?
In materia di R.P. la Comunità Europea da circa 20 anni fornisce indicazioni e dispositivi legislativi di merito sollecitando gli Stati membri ad adottare provvedimenti in linea con le direttive elaborate a livello europeo.
L’Italia ha recepito le direttive europee in materia di radioprotezione con il d.lgs. 187/00 che organizza in un quadro omogeneo la materia stessa e fissa parametri e procedure utili alla gestione del trattamento delle radiazioni ionizzanti connesse con esposizioni mediche. Il d.lgs. indica campi di applicazioni e definisce azioni e attori di questa materia, ma soprattutto introduce principi che permettono di definire un quadro di utilizzo corretto e sicuro nel contesto di un’indagine diagnostica o di una cura condotta con radiazioni ionizzanti.
I principi di giustificazione e di ottimizzazione introdotti da questo quadro normativo permettono di comprendere e organizzare una corretta azione medica e sanitaria nel rispetto delle necessità diagnostiche e della sicurezza dei pazienti e degli operatori.
Per quale ragione è richiesto questo aggiornamento obbligatorio?
La formazione è un requisito individuale di ciascun operatore per operare a contatto con materiale o apparecchiature a emissione di radiazioni ionizzanti. Le strutture, presso cui tali sanitari operano, hanno quindi l’obbligo di fornire al loro operatore una formazione in linea con la normativa sopra riportata. La dinamicità della tecnologia del settore è notevole e richiede quindi aggiornamenti; la normativa ha quindi stabilito una cadenza quinquennale nell’aggiornamento. Allo scopo la normativa stessa definisce un programma di formazione e aggiornamento che offre una panoramica mirata a partire dalle nozioni di fisica per giungere a quelle legate alla tecnologia e alle indicazioni comportamentali da adottare nell’immediatezza di una tale indagine medica.
Quali profili professionali sanitari sono coinvolti in questo aggiornamento?
Il d.lgs. 187/00 contiene indicazioni sul tema della formazione e non sfugge al legislatore la necessità di prevedere un percorso formativo fin dalla fase di preparazione universitaria del sanitario. Nel dettaglio, il d.lgs. 187/00 indica in modo preciso a chi è diretta tale formazione e come la stessa debba strutturarsi per garantire un’adeguata formazione in linea con il dettame di legge. Tutti i professionisti sanitari che operano con le tecnologie a emissione di radiazione ionizzanti sia all’interno di strutture ospedaliere sia nei centri di cura di vario titolo o dimensione collocati sul territorio nazionale sono tenuti a dimostrare di aver ricevuto una formazione idonea in tale materia.
Come si può ottemperare al vincolo normativo?
La cadenza quinquennale imposta dal legislatore è quindi in linea con l’evoluzione tecnologica della materia e con gli avanzamenti degli studi scientifici al fine di tradurre in pratica clinica gli avanzamenti scientifici in linea con i principi della giustificazione e ottimizzazione, cardine di questa materia. La modalità di gestione di questa formazione si è abitualmente svolta con le classiche lezioni frontali in corsi residenziali; anche in ambito di formazione, però, la tecnologia ha fatto passi avanti, sviluppando nuovi metodi e portando la formazione nell’ambito dell’e-learning attraverso la formazione a distanza (FAD).
Questa modalità presenta indubbi vantaggi e consente un importante risparmio di tempo a professionisti che hanno poco tempo a disposizione o è dedicato ad altre azioni di tipo clinico.
Il corso “La radioprotezione in odontoiatria: diagnostica avanzata e normativa di protezione da radiazioni ex d.lgs. 187/00” è stato accreditato in Agenas perché fa parte del percorso formativo-clinico del medico e del sanitario e quindi si è ritenuto opportuno permettere un’inclusione all’interno di un percorso formativo accreditato ECM. Il corso offre un’adeguata quantità di crediti proporzionata al tempo dedicato alla sua esecuzione e il Certificato di Aggiornamento Quinquennale previsto per legge unitamente a 5 crediti ECM; il corso è stato accreditato presso Agenas per tutti i profili medici cui è richiesto questo aggiornamento per l’esercizio della loro professione.
È necessaria però una precisazione: il corso in oggetto rimanda a contenuti tecnici finalizzati a una pratica radiologica di sicurezza e di garanzia; non tratta argomenti di diagnostica e clinica finalizzata alla conoscenza e alla lettura delle immagini radiologiche.
Quali rischi si corrono non garantendo un aggiornamento quinquennale in radioprotezione?
Abitualmente gli Organi di controllo preposti richiedono questa specifica Certificazione al momento dell’installazione di un’apparecchiatura radiologica. Durante i controlli legate perlopiù alle apparecchiature radiologiche le suddette autorità abitualmente richiedono il certificato ai sensi della legge 187/00 di tutti medici che operano presso la struttura di diagnosi e cura. Il certificato è quindi un documento di formazione legato al singolo professionista e non allo studio in cui opera.
La nuova Direttiva Euratom porrà nuovi ambiti di attenzione nella materia e l’attenzione alla problematica della dosimetria rispetto all’indagine diagnostica che si prescrive e/o che si effettua, sarà un argomento di fondamentale rilevanza nella formazione degli operatori sanitari. Una tale conoscenza è uno degli argomenti cardine di una formazione di questo tipo ed è necessario che il professionista si presenti aggiornato sia nei confronti dell’avanzamento della ricerca scientifica che nei confronti del suo paziente, del suo personale e di sé stesso.
Silvio Bottasso